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Italia Mele: “Juventus quotata in borsa costretta al taglio degli stipendi, Liverpool e Benevento avranno ciò che meritano”

Italia Mele

Il calcio ai tempi del coronavirus tra tagli degli stipendi dei calciatori, ipotesi di ripresa dei tornei e la paura del crac economico di alcuni club: ne parliamo con il nostro direttore Italia Mele.

Si discute su quando e come riprendere il campionato, ma anche davanti a una tragedia come la pandemia coronavirus le componenti del calcio italiano sono divise su tutto: ancora una volta si rischia di perdere un’occasione per rilanciare il nostro calcio?

“La divisione dei club non può sorprendere nessuno. La lega è un insieme di teste uguali e contrarie che tirano la coperta sulle proprie gambe. Sono imprenditori che vogliono fare affari uniti dall’ oggetto della loro attività: Il calcio. Ci sono quelli più intraprendenti, quelli più furbi, quello più potenti Tutto si fa in nome del danaro e dal loro punto di vista è anche giusto visto il fine di lucro. Va detto che molte cose senza avallo politico non le potranno mai cambiare. Il calcio è regolato da leggi di 40 anni fa. Lo sport italiano sopravvive grazie ai soldi del calcio ma nessuno si preoccupa di renderlo più competitivo. Ora, se questa tragedia sia un’ opportunità io non lo so, per ora è un bel problema perché il calcio italiano resta comunque inserito in un contesto internazionale e anche se tutti si limiteranno tu sarai sempre indietro rispetto a realtà come Premier e Liga. Forse se ne avvantaggerà chi ha investito molto sul settore giovanile e per il Napoli questo può essere un problema”.

Taglio degli stipendi: un’arma di distrazione di massa per distogliere l’attenzione dal vero problema dei bilanci disastrosi di alcuni club quali ad esempio Juventus, Inter e Roma o bisogna invece considerarlo il primo passo verso un necessario ridimensionamento dei costi del calcio?

“La Juventus quotata in borsa e alla scadenza trimestrale era obbligata a questo passo a prescindere dagli altri.
Altro motivo di strappo. Magari lo faranno tutti ma sono decisioni che dovrebbero prendersi a livello collegiale e sindacale. I tagli ci saranno nell’ immediato e forse anche nel futuro. Gli ingaggi dei calciatori sono proporzionati al costo de cartellino (nuovi acquisti) e alle performance (giocatori già in rosa). Se scende il valore dei cartellini scendono, o dovrebbero scendere gli ingaggi a prescindere dagli stipendi non pagati oggi. Ma sarà così? Sarà così anche all’estero? Ho la sensazione che anche nel calcio la crisi sarà un’occasione di ingiustizia. Arricchirà chi oggi è ricco e farà più poveri gli altri”.

Liverpool e Benevento unite da uno stesso destino: hanno stravinto i rispettivi campionati ma rischiano una delle più grandi beffe della storia dello sport nel caso non si dovesse ripartire con il calcio giocato. In caso di stop definitivo dei campionati quale potrebbe essere una possibile soluzione per rendere giustizia a queste due splendide squadre?

“Io sono convinta che i campionati finiranno in un modo o nell’altro. Se così non dovesse essere si ragionerà ma credo che Liverpool e Benevento avranno quello che meritano”.

 

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