Dopo la vittoria sulla Sampdoria e a due giorni dall’esordio in Champions League contro i campioni d’Europa del Liverpool, abbiamo chiesto al nostro direttore Italia Mele un’opinione sul momento del Napoli.
Dopo Firenze e Torino anche con la Sampdoria un Napoli a due facce: solo problemi di approccio alla partita o squadra lenta a entrare in partita?
“Contro la Sampdoria il Napoli si è espresso meglio nel secondo tempo e questo probabilmente è dovuto, in questa partita come nelle precedenti, al fatto che sul lungo periodo esce fuori l’ elevato tasso tecnico della squadra azzurra. Detto ciò, ci sono molte differenze tra Fiorentina, Juventus e Sampdoria. Nelle prime due il Napoli ha subito l’arrembaggio degli avversari nel primo tempo. Contro la Samp sono stati alcuni errori in fase di uscita che hanno determinato le ripartenza degli avversari ma l’approccio è stato buono”.
Elmas-Di Lorenzo in particolare ma anche Lozano e Llorente, il campo inizia a dare ragione alla campagna acquisti del Napoli; critiche esagerate al lavoro di Giuntoli e De Laurentiis?
“Il Napoli ha lavorato bene anzi molto bene in campagna acquisti sia in entrata che in uscita. Elmas e Lozano avevano già mostrato a Torino le proprie qualità e scriveranno la storia del club. Manolas non deve dimostrare più niente è una garanzia assoluta. Di Lorenzo un calciatore performante. Llorente il giocatore universale bravo a fare tutto quello che chiede Ancelotti. Il Napoli 2019/20 è il più forte dell’era De Laurentiis”.
Martedì inizia una nuova avventura in Champions: quante possibilità ha di qualificarsi e dove può arrivare il Napoli?
“Mi piacerebbe leggere nel futuro ma non ho questa capacità. Battute a parte ci sono ragionevoli motivi per ipotizzare una qualificazione agli ottavi ma nessun avversario va sottovalutato.
La Champions vale tanto in termini economici, ranking e appeal internazionale e serve per costruire squadre più forti e vincenti”.
Ancelotti ha detto che le rotazioni sono importanti per motivare il collettivo: quanti cambi ti aspetti contro il Liverpool?
“Le grandi squadre hanno grandi giocatori e grandi rose. A questo va aggiunto che il concetto di undici è ormai superato. Le partite si giocano in 13/14, partire dall’inizio o subentrare non fa la differenza.
Quindi martedì e per tutta la stagione mi aspetto di vedere in campo ogni volta 14 giocatori sfamati e concentrati”.