Bologna-Lazio oggi vede il confronto in panchina dei due fratelli, l’epilogo potrebbe essere sportivamente drammatico.
45 anni Filippo detto Pippo, 42 anni Simone. I fratelli Inzaghi, oggi allenatori di Bologna e Lazio, si ritrovano per la prima volta da mister avversari, dopo una vita contro da calciatori (tranne per una gara in Nazionale).
Campione del mondo con l’Italia e con il Milan, oltre a una moltitudine di scudetti e coppe in rossonero e con la Juventus, Filippo Inzaghi ha avuto dalla carriera da attaccante molto più di Simone, che ha comunque fatto il suo in termini di gol (pur non vincendo molto di meno) in Serie A con le maglie di Lazio e Piacenza soprattutto.
La panchina ha sovvertito i ruoli. Dopo un buon inizio al Milan, culminato però con un esonero forse immeritato, Pippo ha trovato la voglia, l’umiltà e la forza di ripartire dalla Serie C con il Venezia, riportandolo prima in B e poi ad un passo dalla Serie A. Quest’anno l’arrivo a Bologna, in una squadra con una rosa non certo di alto livello, non è stato dei migliori ed ora rischia la panchina proprio per mano di suo fratello quest’oggi.
Simone, dopo una carriera da attaccante nell’ombra del fratello, si è costruito un ruolo ben definito e di primo piano da allenatore alla Lazio, sfruttando l’occasione dell’esonero di Pioli a fine-campionato nel 2016, dimostrando fin da subito il suo valore in un finale di stagione che poteva essere nefasto. Da allora in poi “Inzaghino“, come era soprannominato ai tempi da calciatore, è diventato una vera e propria realtà degli allenatori emergenti italiani, riportando fra l’altro la Lazio in Europa stabilmente.
Oggi la sfida fra i due, con l’ex calciatore pluri-vincente Filippo che potrebbe essere letteralmente “esonerato” dal fratello minore e sempre nell’ombra, Simone. Bologna-Lazio è anche questo.