A Radio CRC è intervenuto Luca Ariatti, intermediario di Ostigard.
“La storia di Ostigard parte un anno fa quando è venuto in Italia. Al Genoa si è guadagnato la maglia da titolare e lì sono spuntati tanti club super convinti di prendere il ragazzo. L’ha spuntata il Napoli che ha dimostrato sempre molta convinzione nel voler comprare il giocatore e noi abbiamo tenuto fede alla parola data. Siamo molto contenti.
Lo scudetto? Viste le partenze e gli arrivi nessuno si aspettava un rendimento del genere. Ostigard sta vivendo l’esperienza alla grande, sà di essere in un grande club. Mi parla della qualità che c’è durante la settimana. La nostra idea è quella di stare a Napoli a lungo, sente la fiducia di tutti e le cose stanno andando molto bene. È chiaro che il calcio negli ultimi anni con le cinque sostituzioni e le rose molto ampie, con squadre come il Napoli che devono attingere a tutta la rosa se la giocano su più competizioni. Queste rose hanno delle gerarchie, ma non c’è una grandissima differenza tra chi gioca sempre e chi un po’ meno. È normale che una società tenga in grande considerazione quei giocatori che sulla carta giocano un po’ meno. Io penso che nel Napoli tutti faranno tante partite.
Il premio per la vittoria della Champions League? Penso che sia il premio che ogni presidente sogna di poter pagare, sognare non costa nulla e il Napoli sta giocando un grande calcio da sempre e in Europa l’ha dimostrato. Bisogna andare avanti un turno alla volta e gli azzurri non mi pare abbiano nessun tipo di complesso di inferiorità quando giocano contro le grandi d’Europa e l’hanno dimostrato contro il Liverpool. Ci auguriamo che questo sogno si possa realizzare. Alla fine sono anche delle giocate che fa un presidente per dare sempre più energia positiva alla squadra. È un segnale forte che dà una società per dare forza al gruppo.
La crescita di Anguissa e Lobotka? Non me l’aspettavo. Lobotka ha avuto bisogno di un po’ di tempo perché quando arrivi ti devi ambientare, la Serie A è un calcio diverso dove si tende a distruggere il modo di giocare degli altri. Adesso anche le piccole si stanno evolvendo che giocano a viso aperto. Quando funziona tutto, anche l’inserimento di giocatori nuovi è più semplice. Nel centrocampo del Napoli c’è un mix di tutto quello che serve”.