Se l’Italia è riuscita a pareggiare contro l’Inghilterra deve solo ringraziare la maturità e la freddezza di Lorenzo Insigne nel voler calciare il rigore.
L’attaccante è stato criticato tanto, porta il “peso” di indossare la numero 10 della Nazionale. Eppure spesso è stato l’unico in un contesto messo lì a caso a dare sprazzi di luce, senza che qualcuno se ne accorgesse.
Diventa quasi il capo espiatorio se non si vince o giochi bene, quando poi il problema in una squadra non è un singolo giocatore ma il contesto che c’è intorno. E il contesto della Nazionale in questo momento non è dei migliori.
Insigne arriva da un calcio perfetto, un tecnico che gli ha insegnato movimenti ben diversi, ritrovarsi in una rosa con movimenti tattici diversi disorienta soprattutto quando un tecnico ti schiera da terzino come fece Ventura (il perché è ancora un mistero).
Nella serata di ieri Insigne ha tirato fuori le qualità del top player. Al momento del rigore ha preso palla, l’ha sistemata sul dischetto ed ha tirato. Il pallone si infila alla spalle del portiere e l’Italia pareggia.
Non bisogna ringraziare il VAR che ha concesso il rigore ma quel ragazzo che con freddezza e maturità ha tirato una squadra, la Nazionale, per i capelli in un momento in cui stava per cadere nell’ennesima brutta figura terminando una gara senza reti.
L’Italia deve ripartire per costruire qualcosa di buono e sà di poter contare su Insigne, il primo tassello verso nuove vittorie.