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Insigne ha “mal di pancia” ma il Napoli ha il coltello dalla parte del manico

Gli agenti di Insigne hanno detto, senza tanti giri di parole, che il rinnovo proposto non gli garba.

L’ingaggio è troppo basso, a detta loro, e senza un progetto adeguato sono pronti ad andare via.
I procuratori parlano di club ricchi che lo richiedono ma hanno dimenticato un particolare: il contratto. Il suo contratto col Napoli scade il 30 giugno 2019, quindi fra tre anni, e in questo tempo a decidere se venderlo o meno spetta solo alla società. Il rinnovo proposto è solo un qualcosa in più, che di solito viene fatto quando si è quasi sotto scadenza, o un anno prima di quest’ultima.
Da qui al 2019 il Napoli può fare ciò che vuole perché fino a prova contraria a dettare legge, a gestire i cartellini e i contratti dei giocatori sono le società e non i loro procuratori.

 

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