Lorenzo Insigne, capitano del Napoli, si racconta in un’intervista sulle pagine del Corriere della Sera. Ecco alcuni passaggi importanti.
“Il grande rimpianto è l’inizio di stagione, un peccato soprattutto per quello che stiamo facendo adesso. Abbiamo fatto un recupero importante con Gattuso, ma resta l’amarezza. Nella notte dell’ammutinamento non rifarei la stessa scelta, ma adesso è anche inutile pensare a ciò che poteva essere e non è stato. Fu un errore, abbiamo pagato e per fortuna ci siamo ripres.
Non sono nessuno per giudicare Ancelotti, un allenatore che ha vinto tutto e soprattutto quasi ovunque. Il mister è abituato a grandi campioni, io gli dicevo sempre che noi avevamo bisogno di essere messi sotto pressione, anche bacchettati se era il caso. Mi rendo conto che la mia è un’autocritica: siamo professionisti, dovremmo camminare da soli, ma noi forse in quel momento avevamo necessità di sentire il fiato sul collo. Gattuso esige tantissimo e ci motiva ogni secondo. Con lui mi sono sentito al centro del progetto, mi ha attribuito responsabilità e fiducia e il rapporto è autentico, spero di ripagarlo.
Da ragazzino mi ispiravo a Del Piero e al suo tiro a giro, mi sento più vicino a lui che a Totti. Francesco mi ha scritto un messaggio chiedendo di diventare il mio agente, gli ho risposto serenamente che avrei fatto altre scelte. La separazione con Raiola è stata una decisione personale che non c’entra con il calcio né, come ho sentito dire, perché con lui dovevo andar via. Non ho mai pensato di lasciare il Napoli, giocare nella propria città è il sogno di chiunque. Anche se non è facile perché le aspettative sono sempre alte e al minimo errore paghi. A me non sono mai stati fatti sconti, ma da un paio d’anni ho capito che dovevo migliorare anche fuori dal campo e ora va molto meglio.
Il futuro non dipende soltanto da me, vediamo cosa dice De Laurentiis. Mi proporrà il rinnovo? Sono tranquillo, ho altri due anni di contratto. Non c’è un problema di questo tipo, se vuole sono qui. Tra noi c’è un confronto autentico e leale, con qualche scontro come è normale che sia”.