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Infantino: “Il calcio non può essere di pochi, deve essere aperto a tutti”

Infantino

Intervenuto durante l’EFE Sport Business Forum che si è tenuto a Madrid, il presidente dell’UEFA Gianni Infantino ha parlato del momento del calcio mondiale.

“Nell’anno prima del COVID-19 dei 7 miliardi di dollari spesi al calciomercato 700 milioni sono andati agli agenti e solo 70 milioni sono andati ai club che hanno formato e sviluppato i giocatori. Il nostro obiettivo è riformare il calciomercato perché non pensiamo che sia positivo avere un flusso di denaro così grande e quasi senza regole.

Spagna e Portogallo interessate ad una candidatura congiunta per i mondiali 2030? Quello che possiamo garantire a ogni paese che vuole ospitare la prossima Coppa del Mondo, dopo il 2026 in Nord America, è che il processo avrà totale integrità e totale trasparenza.

La nostra visione è rendere il calcio veramente globale. Se cresciamo, possiamo crescere tutti. Affinché il calcio cresca in tutto il mondo, non possiamo discriminare nessuno.

Il calcio non può essere riservato a pochi; deve essere aperto a tutti. E anche i grandi stakeholders trarranno beneficio dall’apertura del calcio a tutti. Credo che il divario tra il grande e il piccolo stia diventando sempre più ampio. Il nostro compito deve essere quello di globalizzare il calcio, a partire dai giovani dei Mondiali giovanili in via di sviluppo, per dare una possibilità a ogni talento del mondo, e ad ogni ragazzo e ragazza la possibilità di sognare.

Questa è la visione del 2023: rendere il calcio veramente globale”. 

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