Questa sera c’è stato l’incontro tra Rudi Garcia, Juan Jesus e Pierluigi Gollini e tifosi nel teatro di Folgarida.
Per Garcia: quali sono le ambizioni per quest’anno? “Tu quando fai un gioco anche noi iniziamo per vincere”.
Per Garcia: qual è stata la prima emozione appena arrivato a Napoli? “Semplicemente quando sono arrivato in città anche se i giocatori erano in vacanza sono venuto intorno a metà giugno e ho visto Napoli tutta azzurra. Tante bandiere, striscioni per lo Scudetto e questo mi è piaciuto molto. Ho capito che è più di una passione, qua sembra quasi una religione e mi piace tanto”.
Per i giocatori: come ci si sente ad aver vinto lo Scudetto? Juan Jesus: “Aver vinto lo scudetto per tutta la città e per noi è stata un’emozione per cui enorme pèr cui ci vorrà tempo per realizzare cosa abbiamo fatto. All’inizio della scorsa stagione tutti dicevano che saremmo arrivati sesti e poi abbiamo vinto ed è stata un’emozione unica”.
Gollini: “Emozione unica, tutti i ragazzini sognano di arrivare in A e poi di vincere qualcosa. Per un ragazzo italiano vincere lo scudetto è unico e indimenticabile e ripaga di tanti sacrifici. Poi farlo a Napoli è ancora più bello”.
Per Gollini: cosa provi durante il rigore? “E’ il momento in cui ho meno pressione, ce l’hanno più i giocatori di movimenti che io. Puoi diventare eroe”.
Per Garcia: ci sarà più spazio per Raspadori?“Quando si fa un pasto non si mette un solo ingrediente: ci vuole tutto e Raspadori è un ingrediente che fa gol”.
Per Garcia: quali sono le intenzioni per il prossimo campionato? “Io sono una persona che ama la logica, se una squadra gioca molte volte bene, ha possibilità tante volte di vincere le partite e vogliamo fare questo”.
Per Juan Jesus: che caratteristiche deve avere il sostituto di Kim? “La società sicuramente deve lavorare per trovarlo, anche quando è andato via Koulibaly si è detto chi è questo e Kim ha dimostrato il suo valore. Ci affidiamo alla società, arriverà sicuramente qualcuno che ci aiuterà a vincere le partite”
Per Garcia: “Come difensori centrali abbiamo Juan Jesus, Rrahmani e Ostigard che sono ottimi giocatori. Questi li abbiamo in casa e non si muovono. Poi se possiamo trovare un quarto che abbia qualità da titolare, ben venga, altrimenti ne ho già tre”.
Per Gollini: quando c’è il rigore tu cosa guardi? “A questi livelli non puoi guardare la palla perchè tirano troppo forte, è un mix di istinto e studio”.
Per Juan Jesus: ti senti un leader? “Sono sempre a disposizione di tutti: ho vissuto a Napoli, Milano e Roma ma posso dare il mio contributo sempre”, interviene Gollini: “E’ la risposta che deve dare ma lo è un leader”.
Per Garcia: intercederà con ADL per far restare Osimhen a Napoli? “E’ sotto contratto, arriva domani con tutti gli altri. Lo ripeto, quando ho incontrato De Laurentiis ci siamo trovati sull’ambizione. Il presidente è molto ambizioso, ha fatto grandi cose l’anno scorso e non vuole fermarsi. Avremo una squadra di qualità”.
Per Gollini: cosa ha Napoli di speciale rispetto alle altre piazze? “Caratterialmente mi sposo con tante cose dei napoletani: la passione per la musica, l’arte e l’amore per il calcio che è diverso dal solito. La prova è ciò che abbiamo vissuto l’anno scorso. A volte sembra una frase fatta, ma vincere qua non è come vincere in altri posti. Il vostro supporto è stato la nostra benzina. I miei genitori? Non li ho mai visti mangiare come a Napoli. Siete un popolo ed una città speciale, è bello far parte di tutto questo”.
Per Garcia: prima impressione appena arrivato a Napoli: “E’ difficile da allenatore visitare l’Italia. avevo visto Pompei e la costiera amalfitana. La città è unica, mare e montagna è bellissimo, puoi approfittare del cibo e del clima. C’è tanto da scoprire, mi piace visitare i musei: magari sarà in giro con baffi e parrucca”.
Gollini parte con un rap che fa impazzire tuttu i tifosi.
Qual è il vostro coro napoletano preferito? Juan Jesus: “Sarò con te è il coro che mi piace di più”. Anche per Gollini il coro preferito è lo stesso.
Per Garcia: ha trovato il profilo ideale per sostituire Ndombele? “Devo allenare tutto il gruppo per conoscerli meglio però a centrocampo abbiamo tanta qualità, sono complementari e ci sono alcuni che possono fare gli esterni d’attacco. Ndombele l’ho conosciuto in Francia quando era al Lione da avversario. Ora non è più con noi e troveremo un giocatore per sostituirlo. Chi è a Napoli deve saper giocare a pallone, ma vorrei trovassimo un calciatore di fisicità per aiutare Anguissa in questo ambito”.
Per i giocatori: a che età avete iniziato a giocare a calcio? Gollini: “Ho iniziato a giocare a 4 anni, ma in porta molto più avanti. Sono andato alla Spal da difensore e poi a 11-12 anni ho cambiato chiedendo al preparatore dei portieri di provarci. Mi disse di portare i guanti e da quel momento non sono più uscito dalla porta”.
Juan Jesus: “Ho iniziato in Brasile a 8 anni mentre vedevo mio fratello. Crescendo sono andato in diverse squadre in Brasile e poi ho girato qualche club prima di arrivare in Italia e al Napoli”.
Per Garcia: quando ha iniziato a fare l’allenatore? “Ho provato a convincermi che non ero adatto a fare questo mestiere. Mio papà lavorava tutto il giorno e andava la sera ad allenare. Faceva sacrifici, l’ho visto poco e ha dato tutto sul lavoro. Mi sono detto che è un mestiere ingrado: se vinci, vincono i calciatori, se perdi, perde l’allenatore. Ma sapevo dal profondo del mio cuore di poterlo fare e sono contento di fare il mestiere più bello del mondo”.
Per Garcia: “Devo lavorare sulla testa dei miei calciatori. Ho vinto in Francia facendo la doppietta con il Lille e dopo averlo fatto, ti posso dire che i calciatori hanno grande fiducia in se stessi. In Italia è molto difficile vincere, io ho il compito di spingerli per restare a questo livello. A volte sei sazio, hanno alzato l’asticella molto in alto, ora devono restare lì. Li voglio ad un livello eccellente”.
Per i giocatori: cosa pensate del mister? Juan Jesus: “Conosciamo il mister e la sua storia: l’ho incontrato alla Roma. Ha sempre espresso un bel calcio e fatto record di vittorie con la Roma e speriamo di farlo anche a Napoli. E’ molto preparato e umano, cosa che nel calcio manca, ed è importante anche questo”
Gollini: “In questi giorni leggevo un libro sul basket, ogni anno ci sono meccanismi diversi. Dobbiamo essere anche noi di mettere in condizione il mister di lavorare il massimo. Solo così, insieme a voi, possiamo regalarvi tante gioie e farvi gioire ancora come nell’ultima stagione”.
Per Garcia: Champions o un nuovo scudetto? “Tutti e due”.
Per Garcia sui tiri da fuori area: “Certo, soprattutto quando giochi contro squadre che si chiudono in difesa, una delle possibilità per segnare è tirare dalla distanza. Vediamo chi saprà farlo e ci lavoreremo”.
Per Gollini: sei pronto a contendere il posto con Meret? “Quando giochè in una società come il Napoli è normale che in ogni ruolo ci siano due forti. La società vuole due giocatori di livello, giusto così. Con Alex siamo un buon gruppo di portieri, darò il massimo per mettere in difficoltà il mister ma quello che conta è che siamo compatti”.
Per Garcia sui rigori: “Tecnicamente si può lavorare. Poi ci sono calciatori più freddi in questo contesto, rispetto ad altri. Calciarli a Dimaro è un conto, farlo in grandi partite è un altro. Poi vedremo, è dovuto anche alla qualità dei portieri: alti, forte e che studiano. Non li ha sbagliati solo il Napoli ma anche altre”.
Per Juan Jesus: cosa serve per arrivare in serie A? “Bisogna sudare e rincorrere il proprio sogno, bisogna fare cose per assecondare il proprio obiettivo. Mangiare bene, lavorare tanto e dormire bene”.
Per Gollini: che serve per diventare forte come te? “Innanzitutto serve il talento. Il talento va allenato e coltivato, tutti hanno fame ma conta dare tutto te stesso. Bisogna fare sacrifici, ci sono momenti belli e brutti ma si deve sempre lavorare duro”.
Per Garcia: come giocherà il Napoli l’anno prossimo? “Faremo in modo di fare un gioco bello ed efficace. Abbiamo fatto un grande acquisto con Gollini, avere due portieri forti è un’assicurazione. Inizieremo con il 4-3-3, devo vedere anche i giovani della Primavera per capire se qualcuno può restare con noi. Sapere di aver una squadra top rende difficile l’arrivo di giovani ma lavoreremo anche su altri sistemi di gioco. Vedremo se cambiare in corso. Il 4-3-3 si può cambiare, ma i giocatori devono essere bravi a farlo in corsa.
Per Garcia sui tanti giovani in gruppo: Da quando abbiamo iniziato un po’ di partitelle, tutti giocano nel loro posto e c’è qualcuno che mi piace. Non guardo quello che hanno fatto prima, li vedo qui per la prima volta. Li vedremo in amichevole, poi vedremo in funzione di quelli che tornano. Più difficile per un giovane attaccante ma c’è da riflettere tanto”.
Per Juan Jesus: quest’anno proveremo a vincere la Champions? “Proveremo a vincere la Champions come una grande squadra. Lo scorso anno potevamo arrivare un po’ più lontano per la qualità di gioco mostrata nelle partite. A gennaio giocheremo la Supercoppa e vogliamo andare a prendercela”
Per i giocatori: come fate ad essere sempre al 100%? Gollini: “Ci si deve allenare sempre bene, anche quando non giochi. Se mentalmente ti alleni sapendo di non giocare diventa dura”.
Juan Jesus: “Entrare a freddo è dura, gli altri corrono tanto: bisogna lavorare sempre tanto per farsi trovare pronti”
Per Garcia: la musica è cambiata begli ultimi anni con le vittorie di Inter, Milan e Juve? “Il calcio non è più lo stesso di 10 anni fa, è tanto migliorato. Anche gli arbitri sono più aiutati con il VAR, che aiuta molto. Ho lasciato il violino a casa in Francia, spero non serva”.