In conferenza stampa è intervenuto Ciro Immobile, attaccante della Lazio e dell’Italia, dal ritiro a Coverciano della nazionale.
Di seguito le sue parole in conferenza stampa, dove Immobile parla anche dell’apporto di Sarri al suo modo di giocare.
“Arrabbiato per essere a volte nel mirino della critica? Intanto sono contento di essere tornato. Ringrazio il ct per le bellissime parole, mi hanno fatto piacere. Le critiche quando indossi questa maglia fanno parte del gioco, con la Lazio sto facendo numeri importanti e cerco di fare il massimo anche con questa maglia.
Cosa mi ha dato Sarri? Un modo di giocare completamente diverso, il modo di giocare alla Lazio mi aiuta anche qui in Nazionale. A ottobre non c’ero, ma ora cercherò di mettere tutto me stesso in campo per queste due gare. Sono partite importanti, difficili, vogliamo raggiungere l’obiettivo come sempre fatto.
Se le critiche mi fanno soffrire? Non lo nego, un po’ sì. So che i numeri che ho con la Lazio non sono gli stessi che ho qui ma non si possono paragonare, qui giochiamo 7-8 gare l’anno e magari arrivi in una condizione non proprio buona. Io vorrei fare gli stessi gol, ma non tutto ciò che desideriamo ci riesce. Mi dispiace a volte non avere lo stesso trattamente degli altri, sembrava io non facessi dei 26 dell’Europeo e questa è una cattiveria bella e buona.
Sono soddisfatto per quanto faccio con questa maglia, le prestazioni sono buone ma so che devo fare qualche gol in più. Festa all’Olimpico? E’ stata bellissima e diversa, ricevere dai ragazzi delle Curva un cimelio dopo l’ultimo record è stato davvero bello, aver raggiunto un mito come Piola…
Io ho bisogno di essere coccolato, è vero, ma credo che per la maggior parte dei giocatori è così. Qui cercano sempre di farlo e questo mi rende felice, mi da ancora quella carica in più per dimostrare anche con questa maglia il mio valore. Lo è stato a settembre, il mister mi è venuto vicino ricordandomi che sono campione d’Europa e che non devo dimostrare nulla. Questo mi ha dato una carica in più. Ora una gara molto importante, non voglio passare dei play-off perché ho bruttissimi ricordi.
Quando la nazionale non vince ha probabilmente bisogno di più da me, ma quando la squadra vince l’Europa anche se non sono protagonista principale come alla Lazio va bene così. Io posso anche non segnare mai, ma la squadra deve vincere. A volte bisogna anche sapersi mettere da parte, i miei numeri con la Lazio sono eccezionali e alla Lazio i miei gol sono il bene della squadra. Qui forse c’è meno bisogno dei miei gol, ma si vince lo stesso, sono soddisfatto, poi fin quando lo è il mister siamo a cavallo.
Come mi fa giocare Sarri? Non gioco più con uno vicino e questo mi cambia, è così anche in Nazionale. Il mister mi dice che potrei segnare anche di più perché a volte attacco l’area sempre allo stesso modo. Stiamo provando anche un gioco come vuole lui, all’inizio abbiamo fatto anche un po’ di fatica ma ora ci stiamo riuscendo. All’inizio gli ho chiesto anche se fossi io il problema ma lui mi ha detto sempre di no. Io non ho tra le mie caratteristiche l’andare incontro alla squadra ma ne ho altre.
Mondiale chiusura di un cerchio? Beh si, sarebbe il gran finale… Vivere questa maglia in queste competizioni e nella quotidianità è la cosa più bella del mondo per chi fa questo mestiere. La partecipazione al Mondiale è una cosa a cui teniamo tutti tantissimo, stiamo lavorando per raggiungerla il prima possibile. Dopo la delusione del 217 non può essercene un’altra.
Io centravanti in Qatar? Io voglio esserlo, come no. Questo è un sogno e un obiettivo, i sogni e gli obiettivi vanno perseguiti. Ho sempre fatto così, sognavo di diventare calciatore e di fare l’attaccante, poi la Scarpa d’Oro e l’Europeo.
Mia mamma mi dice sempre che sono testardo e voglio sempre vincere, può essere sfavorevole per mia moglie ma favorevole per me… E’ bello, uno si pone degli obiettivi e cerca sempre di raggiungerli, non ho rimpianti o rimorsi per quello che ho fatto.”