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Il Watford per l’Udinese Calcio vale la Champions

Quest’anno anche l’Udinese Calcio, squadra da prendere a modello, da un punto di vista organizzativo societario, ha un nuovo Stadio, o meglio, il Vecchio Stadio Friuli, è stato ristrutturato per tre quarti, manca solo una curva, il cui rifacimento dovrebbe completarsi entro l’anno.

La capienza è di 25mila posti ed è il secondo caso di stadio di proprietà nel campionato italiano, preceduto solo dallo Juventus Stadium.

Operazione sicuramente onerosa per la famiglia Pozzo, ma fattibile, grazie ad una serie di virtuosismi generati dall’unica dirigenza italiana in grado di fare imprenditoria, cioè di produrre ricchezza, attraverso il rischio imprenditoriale, nel mondo del calcio.

L’Udinese è l’unica società sana in questo senso (salvo casi sporadici, come quello del Napoli, che però non ha lo stadio e, dopo molti anni, ha chiuso un Bilancio in perdita), la quale, nonostante la perdita di esercizio dell’ultimo Bilancio, rimane la regina delle società della Serie A. 

L’Udinese non è l’unica squadra di calcio di proprietà dei Pozzo. I magnati friulani posseggono infatti anche il Granada, in Spagna ed il Watford, neopromosso in Premier League.

Proprio la squadra inglese, potrebbe diventare il polo principale di questo impero sparso per mezza Europa.

Le squadre di Premier, infatti, riescono ad ottenere introiti decisamente superiori rispetto a quelli delle squadre di A.

L’investimento dei Pozzo è stato fatto proprio su queste basi. Non a caso alcuni dei migliori colpi, anche solo tentati, sono stati fatti al fine di rinforzare il Watford. 

Tanti soldi, che però, come detto, sono solo un semplice investimento, peraltro assai proficuo.

Il Watford, in linea teorica, dovrebbe infatti incassare una cifra tra i 95 ed i 100 milioni di euro di diritti televisivi. Il Watford potrà giovare di un fatturato pari a circa 120 milioni di euro, in base ai fatturati generati dalle squadre concettualmente simili in Premier, un risultato lontano anni luce dal fatturato della squadra friulana, con una media pari a 53.3 milioni di euro per gli esercizi 2010/2014.

Il Watford, inoltre, potrebbe vedere aumentati i propri ricavi, qualora riuscisse a rimanere in Premier per i prossimi 3 anni.

La svalutazione dell’Euro, ha inoltre spinto i Pozzo ad investire ulteriormente nella realtà Watford, come dimostrano anche i lavori per lo sviluppo di Vicarage Road, con la costruzione di una nuova tribuna da tremila posti.

Ad incrementare l’interesse per questo investimento, nel caso in cui il Watford dovesse retrocedere, si attiverebbe il “parachute payment”, che subirà un importante ritocco a partire dalla stagione 2016/17.

Importante però, per le tre neopromosse, non retrocedere immediatamente, in quanto la Federazione inglese ha introdotto un provvedimento per cui esse potrebbero non giovarne immediatamente. Questo è, forse, l’unico vero rischio per i Pozzo, che hanno pertanto cercato di rinforzare adeguatamente la rosa, proprio per evitare questa circostanza.

L’investimento nella realtà inglese, potrebbe servire per finanziare nuovi progetti e portare ad ulteriori, nuovi, investimenti, gestiti con il solito pragmatismo che ha contraddistinto la gestione di questa famiglia.

E chissà che con gli introiti dello stesso club inglese, i bianconeri non riescano a ritornare nuovamente in Europa….

E’ triste, per noi tifosi del Napoli, forse primi finanziatori della famiglia Pozzo, visti i legami di mercato intercorsi negli anni, che una squadra come la nostra non possa ambire a politiche, che a parole, sono state più volte fatte, ma che non si sono mai realmente concretizzate e che sicuramente avrebbero generato vantaggi enormi per i nostri colori, dando senso poi, alla internazzionalizzazione di cui si è sempre parlato e di cui oggi si sono perse totalmente le tracce.

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