Il viceministro alla salute Pierpaolo Sileri a RadioRai ha parlato del caso Genoa.
“I giocatori smettano di abbracciarsi e baciarsi, anche dopo un gol: i nostri sportivi sono forti e preparati, sapranno come contenersi.
Se si hanno contatti stretti, per esempio con il portiere Perin, si deve andare in quarantena e non deve farlo necessariamente tutta la squadra.
Quando hai una squadra con 14 positivi anche disputare una partita diventa quasi difficile. Qualunque persona entrata in stretto contatto con un positivo dovrebbe mettersi in quarantena.
Se qualcuno del Napoli dovesse risultare positivo, e nel frattempo ha contagiato qualcun altro, capite che si arriva al blocco. Se ci sono casi positivi in due squadre di Serie A che si devono fermare… Se dovessero aumentare i casi, da medico dico che la cosa migliore sarebbe fermarsi almeno per 7 giorni sicuri.
Tamponi a tutti e se trovi altri positivi devi fermarti finché non si esaurisce questo momento di possibile aumento dei casi.
Quest’esperienza insegna che l’uso del tampone deve essere regolamentato, e la quarantena rimane il gold standard per prevenire il contagio. La mascherina è il presidio più importante, insieme alla distanza”.