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Il tranello non era stato lo scudetto ma la gestione del post scudetto

A quanto pare il tranello non era stato lo scudetto ma la gestione del post scudetto.

Conte lo sapeva bene che avrebbe avuto una squadra forte da guidare.

Lo dichiarò pure, il giorno della magnifica presentazione urbi et orbi:

Una brutta stagione non vuol dire che sia tutto da buttare”

Poi, prima di Verona cambiò registro nelle dichiarazioni.

Prima c’erano state la sconfitta con il Girona, la stentata qualificazione in Coppa Italia con il Modena e, soprattutto,

un mercato che stentava a decollare a meno di due settimane dalla chiusura.

La squadra era spenta e pure un po’ depressa, i fantasmi del passato aleggiano e i dubbi confondevano.

Essere o non essere.

“Qui c’è il tranello grosso di due anni fa, che confonde le idee e butta fumo negli occhi alla gente”

Poi, dopo Verona cambia tutto.

Cambiano le parole in conferenza ma cambiano veramente tutto, tutto, Lukaku e Anguissa ai minuti 92 e 96 di Napoli Parma.

La fattura viene spezzata.

I ragazzi si lasceranno giornata dopo giornata, vittoria dopo vittoria tutti i veleni della scorsa stagione.

Riaffiorano consapevolezza e autostima.

I titolari del Napoli di oggi sono per 8/11 quelli dello scudetto.

I campioni d’Italia che conquistarono il titolo da trionfatori.

Sapete cos’è che fa veramente cementare un gruppo?

Avere un obiettivo.

Crederci e lottare per conquistarlo.

L’esito finale è imprevedibile ma la mente non si concentra sulle variabili incontrollabili, ragiona per piccoli traguardi.

Passo dopo passo è la somma che fa il totale.

Loro sanno come si fa.

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