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ESCLUSIVA – Il San Paolo e l’esperienza al Celtic Park

Come sappiamo, lo Stadio San Paolo vide la sua prima partita ufficiale il 06/12/1959, in una memorabile sfida con la Juventus. A quasi sessanta anni dall’inaugurazione e dopo alcuni interventi di restauro, oggi, il nostro amato stadio, si trova in condizioni alquanto precarie.

Il Sindaco De Magistris, presente anche domenica nell’ultima partita contro l’Empoli, nei giorni precedenti la gara aveva, ritornando sulla annosa questione del rifacimento e della gestione dell’impianto di Fuorigrotta, così commentato:

“La volontà c’è tutta. Sto esortando sulla questione stadio il presidente da mesi ormai. E’ necessario incontrarsi per trovare un’intesa. Riconosco ad Aurelio il grande merito di aver salvato questa squadra e di averla portata in auge dopo tanta naftalina, ma ora ho bisogno di capire se c’è l’effettiva volontà di investire sullo stadio per rendere questo club ancora più importante”.

La proroga per la gestione e la mancata definizione di un accordo tra le parti, con la confusione legata alle normative per la costruzione di nuovi impianti, non fanno altro che ritardare la crescita economica del club del Presidente De Laurentis, relegando il nostro amato stadio tra quegli impianti fatiscenti ed antichi che mal si addicono ad un grande club.

Volendo, per paradosso, confrontarlo con altri stadi, senza andare ad esaminare quelli dei grandi club, soffermiamoci sul campo di una squadra titolata, prestigiosa, ma che, sicuramente, può essere ritenuta, per seguito e forza economica, inferiore al Napoli.

Il Celtic FC, squadra scozzese, è stato il primo club calcistico europeo che ha installato, all’interno del suo stadio, l’impianto WI-FI. Ora, per rendere un servizio in più ai propri tifosi, il club scozzese è diventato pioniere anche dell’installazione di un impianto che consente di scommettere dal vivo durante la partita.

Ideato dalla Sports Revolution, tale servizio si chiamerà StadiumLive e funzionerà grazie alla partnership di Unibet, colosso delle scommesse sportive 

I fan del Celtic, potranno, attraverso siti internet posti all’interno dello stadio, di scommettere dal vivo durante il match, il tutto attraverso l’utilizzo del wi-fi installato ormai da più di un anno.

Simon Hills, direttore commerciale di Sport Revolution, ha detto: “Il wi-fi dello stadio ha un enorme potenziale per i partner commerciali. Tale strumento permette a loro di offrire servizi che consentono di aumentare l’esperienza della partita per chi è presente allo stadio. Il settore delle scommesse è l’ideale per questo, grazie anche alla nostra app. Sappiamo che molti fan vogliono usare il wi-fi per scommettere, ed ora loro lo possono fare.”

Il club di Glasgow si conferma ancora una volta uno dei più attenti alle attività di co-marketing, grazie alla combinazione di accordi con partner commerciali e tecnologici.

In Italia siamo anni luce dietro, eppure il calcio scozzese è, sicuramente, da un punto di vista commerciale, molto meno competitivo di quello nostro, le cui strutture, eccezion fatta per lo Juventus Stadium, sono fatiscenti e non attrezzate. Non siamo ancora capaci di avere una legge chiara che regolamenti la possibilità, per i singoli club, di avere un proprio stadio di proprietà e, quando qualcuno tenta di portare iniziative volte ad un passo verso la gestione diretta, viene bloccato o dalla burocrazia o dalla mancanza di una visione a lungo termine che possa superare gli ostacoli economici.

La possibilità di sfruttare politiche commerciali capaci di aiutare ed in alcuni casi di sopperire del tutto alla costruzione ed alla gestione di uno stadio sono ben noti, dal Naming Rights alla possibilità di accesso a mutui agevolati del Credito Sportivo, alla collaborazione pubblico privata o alla combinazione di politiche commerciali come quelle attuate dal Bayern Monaco con Allianz.

Tutto questo favorirebbe il ritorno negli stadi, una maggiore sicurezza ed un aumento dei ricavi, legati a tutte le attività che ruotano intorno ad una struttura moderna e funzionale.

Certo, se pensiamo oggi, all’esperienza al Celtic Park e la paragoniamo alla visione di una partita al San Paolo, sebbene in presenza del fascino e del calore che lo stadio di Fuorigrotta suscita, siamo ancora troppo distanti ed, i continui rinvii di una decisione sul futuro dello stadio a Napoli, non fanno altro che ampliare questa distanza, rimandando, così, quel necessario aumento dei ricavi che consentirebbe di competere a livello nazionale ed internazionale con i principali club europei.

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