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Il ricorso respinto. La perla finale: il Napoli è accusato di slealtà sportiva ma nessun inasprimento della punizione

De Laurentiis De Luca Napoli San Paolo

Analizziamo i punti salienti delle motivazioni che hanno portato al Corte d’Appello federale a respingere il ricorso del Napoli contro la sconfitta a tavolino e il punto di penalizzazione dopo la mancata disputa della partita con la Juventus.

Abbiamo analizzato diversi punti delle motivazioni della Corte di Appello Federale che hanno portato al rigetto del ricorso del Napoli.
[Leggi i punti precedenti: NOIF, ASSIST AL CONI, L’INCOERENZA, LA MANCANZA DI PROVE].

Non resta che focalizzarsi sulla ‘perla finale’ della Corte di Appello Federale:

“Concludendo, la Società ricorrente merita di essere sanzionata con la sconfitta a tavolino dell’incontro JUVENTUS-NAPOLI, previsto per il giorno 4.10.2020, oltre alla penalizzazione di un punto in classifica da scontarsi nella corrente stagione sportiva, perché, contrariamente a quanto sostenuto in ricorso, non si è trovata affatto nella impossibilità oggettiva di disputare il predetto incontro, avendo, invece, indirizzato, in modo volontario e preordinato, la propria condotta nei giorni antecedenti all’incontro nel senso di non disputare lo stesso, con palese violazione dei fondamentali principi sui quali si basa l’ordinamento sportivo, ovvero la lealtà, la correttezza e la probità“.

In pratica il Napoli, sempre secondo quanto scritto nelle motivazioni della Corte di Appello Federale senza prove a sostegno di tale tesi, avrebbe VIOLATO i fondamentali principi della lealtà sportiva che però stranamente non ha portato a nessun inasprimento della punizione.

Ma alla fine è proprio questa la vera prova che rafforza il pensiero del compianto Gino Bartali:

“L’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare”.  

 

 

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