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Il “pappone spendaccione”

C’è chi lo chiama pappone, chi gli riconosce le tasche bucate. Chi lo attacca, chi lo difende.

Chi lo “odia”, chi lo ama. C’è chi lo accusa di esser venuto a Napoli per fare business, chi invece gli riconosce un amore per questa terra che lega le sue origini alla città natale. Il Presidente di una squadra di calcio e i tifosi di quest’ultima, un binomio di difficile coesistenza, un’unione dalla difficile quadratura. Ma perchè se il Presidente è uno, gli schieramenti sono due? Non ci troviamo dinanzi a dati virtuali per cui ognuno trae le conclusioni che vuole, non ci troviamo dinanzi ad un mistero che induce a conclusioni strettamente personali spesso contrastanti. Non ci troviamo dinanzi ad un mistero, ma forse dinanzi ad un equivoco si.

Non si può dire che il Presidente non spenda, non si può dire che il Presidente non abbia migliorato anno dopo anno la squadra, non si può dire che non stia facendo benissimo il suo lavoro, perchè diremmo il falso. Ma non si può nemmeno dire che il Presidente abbia sferrato in questo mercato colpi del livello di quelli che hanno messo a segno le concorrenti: Osvaldo-Juve, Hernanes-Inter, Honda-Milan, Matri-Fiorentina, diremmo il falso anche in questo caso. Colpi da novanta quelli delle antagoniste, movimenti destinati a smentire tutti coloro asserivano fosse difficilissimo portarli a termine nella sessione invernale di calciomercato. Siamo onesti, Henrique, Ghoulam, Jorginho, sono colpi dal profilo più basso, per blasone, costo del cartellino, ingaggio, esperienza. Ciò non vuol dire siano acquisti sbagliati, anzi. Siamo convinti le indicazioni di Benitez abbiano fatto giungere all’ombra del Vesuvio i calciatori che occuperanno le copertine dei quotidiani del domani. Calciatori giovani e promettenti, acquisti prospettici che faranno grandissimo il Napoli. Ma il presente? Il Napoli è terzo e sta portando avanti una stagione di altissimo livello. Ora. Non domani.

Ma allora chi ha ragione? Chi contesta il Presidente o chi lo difende? Forse la verità sta nel mezzo, forse visto che il progetto va avanti, e bene, visto che i margini di miglioramento sono ancora elevatissimi, visto che il Napoli acquista calciatori non ancora “fatti”, visto che nelle menti di De Laurentiis e Benitez il Napoli vincente e dominatore del campionato ci sarà “domani”, forse sarebbe stato il caso di non lasciar nemmeno intravedere ai tifosi i colori della bandiera italiana racchiusa in una figura geometrica a forma di scudetto. E’ vero che l’appetito vien mangiando ma se so che dopo il primo non c’è più nulla, non ci resto male se rimango digiuno.

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