Il Napoli resilente di Spalletti sconfigge il Venezia e i fantasmi che aleggiavano nella notte al Maradona.
Avete presente la tempesta perfetta?
Ecco ad un certo punto di Napoli-Venezia è sembrato che gli azzurri ci fossero capitati dentro.
Potevi quasi vederli nel cielo lattiginoso del Maradona agitarsi i fantasmi e le forze del male che avevano avuto la meglio in quella maledetta domenica di tre mesi fa.
Però questa volta sono stati ricacciati indietro, sconfitti e, si spera, cacciati definitivamente.
Avevano messo in campo tutte le forze disponibili, ed in effetti,
al Maradona è successo di tutto ma la resilenza della squadra ha portato i tre punti.
Resilenza, equilibrio e consapevolezza fanno la differenza nel calcio.
L’aspetto mentale è determinante nelle performance sportive e Spalletti lo cura in modo maniacale.
Ha vietato qualsiasi alibi a se stesso e alla squadra,
perché la forza interiore non lascia mai solo chi la conquista e sgombera la testa da blocchi che inceppano le gambe.
Lorenzo Insigne, oggi rappresenta il prototipo perfetto del calciatore capace di fare la differenza, al di là del contesto esterno al rettangolo di gioco.
Dovrà lavorarci invece Osimhen, gli avversari sono furbi e continueranno a provocarlo.
L’irruenza fisica è l’espressione di quella mentale.
Victor ha una fame atavica che deve saziare ma senza il controllo la potenza è autodistruttiva.
Canta e rifiorisce il Maradona, dove prima c’erano silenzio e tristezza, torna la vita e il calcio torna da dove viene:
Dal cuore e dalla testa di ogni appassionato.
Tutto torna.