Il rendimento degli azzurri è merito anche di uno staff medico all’avanguardia. Nel calcio si guardano soprattutto le vittorie sul campo, i gol segnati, le parate e gli assist fatti. Ma c’è un altro campionato più importante di quello che si gioca in campo e che vede protagoniste le professionalità e le competenze degli staff medici delle società di Serie A.
In questo particolare ma fondamentale campionato, il Napoli è abbondantemente in testa così come certificato dai dati sugli infortunati aggiornati alla 29° giornata di campionato. Ma questa non è una novità. Lo staff medico del Napoli ha infatti dato un valido contributo ai vari tecnici che hanno allenato gli azzurri in questi ultimi anni, mettendoli in condizione di rinunciare solo per pochissime partite a calciatori indisponibili per infortunio .
E’ così anche per il Napoli di Sarri che quest’anno ha dovuto fare i conti con solo quattro calciatori infortunati. Di questi quattro due sono sono stati vittime di infortuni traumatici (Grassi rottura del menisco e Gabbiadini distorsione della caviglia), mentre è stato di natura muscolare l’infortunio di Strinic costretto ad abbandonare il campo durante il ritorno di Europa League contro il Villareal. Il quarto infortunato è stato Mertens, rientrato lo scorso novembre dalla convocazione con la nazionale belga con un problema muscolare che però ha creato al calciatore più un condizionamento psicologico che un impedimento fisico.
Il Napoli è quindi la squadra che ha subìto il minor numero di infortuni al contrario della Juventus che, malgrado si dice abbia dei laboratori clinici all’avanguardia, è la squadra che ha visto infortunarsi il maggior numero di calciatori (31). Ma il Napoli è la squadra migliore anche per aver registrato il minor numero di indisponibili a partita e per la media più bassa di infortunati a partita.
Non resta che fare un plauso all’alto grado di professionalità e competenza del Dott. Alfonso De Nicola, del Dott. Enrico D’Andrea e del Dott. Raffaele Canonico, del Dott. Antonio Giordano (considerato uno dei più grandi oncologi al mondo e che collabora e partecipa allo studio del DNA per la prevenzione degli infortuni), plauso che va esteso agli altri validissimi professionisti che completano lo staff medico del Napoli.
Se il 15 maggio i napoletani (e Sarri) dovessero “bestemmiare” il “coso”, gran parte del merito sarà anche loro.