Sono passati 45 giorni da quel 29 febbraio sabato di Napoli-Torino, gara della 26esima giornata del campionato di Serie A ed ultima partita giocata dagli azzurri.
Da allora tutti a casa ad allenarsi nelle migliori condizioni possibili, seguendo le indicazioni via social dello staff medico e dello staff tecnico.
Il Napoli di Gattuso ha interrotto il proprio cammino lasciando in sospeso 14 gare che ancora oggi non sa se riuscirà mai a giocare e, soprattutto, come e dove.
L’unica certezza è che se dovesse ripartire questa stagione gli azzurri non avranno il fondamentale sostegno del proprio pubblico perché la gare sarebbero comunque giocate a porte chiuse.
Se mai dovesse riprendere la stagione, al Napoli resterebbero da giocare altre 12 gare di campionato (Verona, Atalanta, Genoa, Bologna, Parma e Inter in trasferta – Spal, Roma, Milan, Udinese, Sassuolo e Lazio in casa).
A queste dodici gare bisogna, anzi bisognerebbe, aggiungere la semifinale di ritorno di Coppa Italia in casa contro l’Inter (andata a Milano terminata 1-0 per gli azzurri) e la gara di ritorno degli ottavi di finale di Champions League contro il Barcellona (andata al San Palo terminata 1-1).
Oltre le 14 partite già certe se il Napoli dovesse superare il turno in Coppa Italia dovrebbe poi giocare la finalissima e, superando anche il turno europeo con il Barcellona, il numero delle gare da giocare potrebbe aumentare ancora.
Ma ci saranno le condizioni sanitarie per giocare in sicurezza e il tempo necessario per giocarle tutte senza falsare la prossima stagione?
Tra qualche settimana lo scopriremo.