Rassegna Stampa

Il Napoli e i tifosi, una lunga storia di odio-amore: le bombe a Ferlaino, l’invasione di campo con Lauro

Il noto giornalista Mimmo Carratelli in un articolo che è possibile leggere in versione integrale sul “Corriere dello Sport” oggi in edicola, ha fatto un breve riassunto delle contestazioni fatte dai tifosi del Napoli alla SSC Napoli. 

Carratelli parla di anni di violenza durante i quali sotto le ceneri della passione calcistica covava il fuoco di un malessere sociale aizzato dalla criminalità, la passione calcistica strumentalizzata per obiettivi personali e lotte politiche.

Mimmo Carratelli inizia il racconto dagli aerei che volavano sul San Paolo sventolanti striscioni con su scritto “Ferlaino vattene”, oltre a ricorardare le bombe fatte esplodere sotto casa del presidente dei due scudetti azzurri.
Sempre sotto la gestione Ferlaino, giovedì 28 maggio 1970, in occasione della partita del Torneo anglo-italiano persa con lo Swindon Town, i contestatori sfasciarono al San Paolo quello che c’era da sfasciare, partita sospesa e Napoli squalificato dalle coppe europee per due anni.

Ai tempi di Achille Lauro presidente impegnato anche in politica, il 28 aprile del 1963 dopo una sconfitta per 0-2 con il Modena, la rabbia dei tifosi ha provocato danni al San Paolo per oltre 130 milioni di lire (all’epoca una cifra importante) oltre ad aver provocato 62 feriti e 148 arresti.

Dal 1926 al 2007 7 invasioni di campo, 22 partite disputate in campo neutro.

Due i periodi di ‘tregua’ tra i tifosi e il Calcio Napoli.

  1. Dal 1965 al 1969 sotto la presidenza di Roberto Fiore, un presidente considerato dai tifosi uno di loro. In panchina c’era Pesaola in campo la coppia Sivori-Altafini. Forse ancora oggi Fiore è il presidente più amato dai tifosi del Napoli.
  2. L’epopea Maradoniana grazie anche ai tanti trionfi e durante la quale l’UEFA ha premiato la tifoseria napoletana con il titolo di “Tifoseria più civile d’Europa”.

Carratelli chiude l’articolo ricordando anche le contestazioni ai presidenti e i malumori delle tifoserie nella ltre (non poche) città d’Italia.

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