Il Napoli senza mamma e papà alla prova di maturità.
A Bologna serve una dimostrazione di forza, autonomia e coraggio per giocarsi fino alla fine tutte le chance scudetto.
I ragazzi affronteranno la prova di maturità
senza mamma Napoli
e senza papà Antonio.
Lontano dal Maradona e dal mister, almeno visivamente, perché poi, si sa, le indicazioni seguono vie misteriose(?) per arrivare.
Anche l’inutile ipocrisia della squalifica degli allenatori andrebbe cancellata, a meno di fatti gravissimi e clamorosi ma questa è un’altra storia.
Resta il fatto che il Napoli si giocherà una grossa fetta di gloria in uno stadio notoriamente ostile e, giustamente, concentrato sui fatti propri.
Mai soli!
Saranno almeno in 5.000 i tifosi al Dall’Ara e per fortuna senza vincoli e limitazioni ottuse
ma non sarà come giocarcela tra le mura amiche che nel 2025 hanno fatto la differenza nel momento più complicato della stagione.
Una squadra double-face
In up e down che in casa ha avuto il caldo abbraccio di mamma Napoli e la guida forte e sicura di papà Conte che l’hanno supportata nelle crisi.
Alzare gli occhi e non vedere il Maradona, girarsi e non scorgere il mister in panchina sarà un problema in più da affrontare e risolvere.
Il destino nei propri piedi e nelle proprie teste, lasciarsi.
Andare da soli.
Ognuno leader di se stesso e qualcuno che ne ha di più lo metta a disposizione di chi ne avesse bisogno.
Tutti per uno uno per tutti, sanno come si fa.
Cavarsela da soli da sempre più soddisfazione, perché non c’è niente di più potente che tirare fuori da forza da noi stessi.
In fondo si nasce e si muore da soli.
Aiutati che Dio ti aiuta.
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