Ai microfoni del Corriere della Sera il matematico, Giovanni Sebastiani, ha parlato del suo teorema riguardo la diffusione del virus.
“Probabilmente si è spostato col traffico degli autotrasportatori e sarebbe interessante verificare la frequenza dei contagi in questa categoria. Meno probabile che il veicolo siano state le automobili private. Siamo giunti a queste conclusioni sulla base di due evidenze.
Abbiamo osservato all’interno della penisola la distribuzione delle province più colpite in termini di contagio. Si distribuivano tutte quante su 4 direttrici autostradali di carattere internazionale: E35 da Milano a Napoli, la E70 da Torino a Venezia, la A22 Modena-Trento-Bolzano e la E35 da Bologna ad Ancona. Il 5 Aprile solo le province di Piacenza e Cremona superavano l’1% dei contagiati. Il capoluogo della prima si trova nell’intersezione tra E35 e E70, per la seconda a 40 chilometri dal primo luogo la E70. Non è casuale che siano posizionate lungo arterie così trafficate.
Abbiamo determinato la distribuzione nello spazio delle province più colpite che hanno avuto la stessa evoluzione nazionale raddoppiando il numero dei positivi osservati in certe date dal 6 al 25 marzo, giorno di massima velocità di propagazione. Tra esse troviamo Milano, Venezia e Pesaro, lontane tra loro ma unite da grandi direttrici.
La letalità del virus varia e quella apparente è superiore al 12%. Ad esempio in Veneto è del 6% mentre in Lombardia è del 18%. Le differenze tra le provincia sono ancora maggiori. E’ difficile spiegarne la causa.
Fino a ieri 98 province su 107 avevano superato il picco. Col nostro modello possiamo prevedere quando arriveremo alla stabilizzazione della curva o quando il tasso dei contagiati sarà sceso a livelli trascurabili. Le posso dire che Perugia, molto probabilmente, entro una settimana avrà controllato l’epidemia e che da fine aprile a fine maggio in tutte le regioni il numero dei nuovi casi al giorno sarà prossimo allo zero.”