Neanche il tempo di godersi la gioia per il ritorno di mille tifosi negli stadi che la Serie A già alla prima giornata si trova ad affrontare le prime polemiche.
Ancora una volta c’è la Juventus di mezzo con il fallo di mano dello juventino Bonucci nell’area di rigore della Juventus nella gara contro la Sampdoria.
Senza entrare nel merito se fosse rigore o meno analizziamo l’episodio partendo dal regolamento.
La Regola 12 “Falli e scorrettezze” sul fallo di mano in esame recita così:
È un’infrazione se un calciatore:
• tocca intenzionalmente il pallone con la mano o il braccio, compreso se muove la mano o il braccio verso
il pallone;
• tocca il pallone con le mani / braccia quando:
– queste sono posizionate in modo innaturale aumentando lo spazio occupato dal corpo
– queste sono al di sopra dell’altezza delle sue spalle (a meno che il calciatore non giochi intenzionalmente il pallone che poi tocca le mani / braccia).
Le suddette infrazioni si concretizzano anche se il pallone tocca le mani / braccia del calciatore provenendo direttamente dalla testa o dal corpo (compresi i piedi) di un altro calciatore che è vicino.
Non è un’infrazione se il pallone tocca le mani / braccia del calciatore:
– se mani / braccia sono vicine al corpo e non si trovano in posizione innaturale tale da aumentare lo spazio occupato dal corpo.
Ora bisogna capire cosa si intende per “aumentando lo spazio occupato dal corpo” e cosa invece “calciatore vicino”, sperando che spazio e vicinanza siano uguali per tutti anche in futuro.
Sta di fatto che ora l’episodio Bonucci-Bonazzoli ha creato un preoccupante precedente, che mette alle corde l’uniformità di giudizio dei direttori di gara (ne vedremo delle belle).
Facile immaginare che dopo le parole di Rizzoli e il rigore non fischiato a Bonucci, per vedere un rigore fischiato per fallo di mano sarà necessario assistere a una parata di un calciatore difendente.
Bentornato alla parte del campionato che non piace a nessuno!