Trentuno giornate di campionato, o meglio, trentuno lo sono per Lecce e Lazio e per Milan e Juventus che hanno giocato gli anticipi della 31esima giornata che si chiude domani.
La Lazio puntava a vincere a Lecce sperando poi nella sconfitta della Juventus a Milano. In effetti la Juventus è stata mortificata dal Milan, ma ha perso anche la Lazio a Lecce con una squadra in piena lotta per la salvezza.
Distacco in classifica quindi invariato con la Juventus capolista che ha un vantaggio di sette punti sulla Lazio sicura seconda in classifica almeno fino a sabato prossimo.
Eppure dopo 31 giornate la Juventus di Sarri rispetto a quella di Allegri della stagione scorsa, ha ben 9 punti in meno (84 quella di Allegri, 75 quella di Sarri).
Malgrado questo saldo negativo di punti la Juventus resta però l’indiscutibile padrona del campionato di Serie A.
A nulla sono serviti i 15 rigori avuti a favore che hanno aiutato la Lazio ad avere un ruolino di marcia impressionante.
A nulla è servito il gioco spettacolare che ha portato l’Atalanta ad essere un’autentica macchina da gol e un travolgente bulldozer che ha macinato gran parte degli avversari che ha incrociato sul campo.
Se la squadra che ha vinto gli ultimi otto campionati perde così tanti punti rispetto alla stagione precedente e le avversarie non ne approfittano ma, anzi, accumulano comunque distacchi quasi incolmabili una riflessione sulla competitività del campionato di Serie A è lecita.
Ricordiamo che l’Italia non vince un Europeo dal 1968, non ha partecipato all’ultimo mondiale, non vince l’Europa League dal 1999 e la Champions dal 2010.