La vittoria sulla Lazio, diretta concorrente alla corsa al terzo posto utile per l’accesso in Champions, ha ridato slancio al Napoli, dopo la bruciante e polemica sconfitta in casa contro la Juventus.
Mai come quest’anno, per il Napoli, il raggiungimento della più prestigiosa manifestazione Europea, è vitale, sia per quanto concerne i ritorni di carattere economico, sia per la possibilità di programmare un progetto che, con il mancato arrivo della Champions, potrebbe sgretolarsi, con i possibili addii, voluti o dovuti dei migliori giocatori in organico.
Quale miglior occasione se non attingere al mercato? Gli arrivi di Gabbiadini e Strinic da soli possono bastare per poter agganciare il terzo posto o per vincere l’Europa League, che consentirebbe ugualmente, da quest’anno, l’approdo in CL?
La politica del Napoli, è chiara, mai spendere al di sopra di quello che è consentito dal Bilancio. Politica imprenditoriale impeccabile, se rapportata in un mondo, perfetto, ma, quello del calcio, purtroppo non lo è.
Le principali concorrenti, sebbene con situazioni economiche finanziarie sicuramente meno floride di quello azzurre, stanno improntando campagne di rafforzamento legate ad investimenti prospettici e legati al conseguimento della Champions e dei milioni che questa competizione genera.
Esempio lampante è quello dell’Inter del nuovo tecnico Mancini.
Gli arrivi di Lukas Podolski e Xherdan Shaqiri rappresentano le due carte principali giocate da Erick Thohir per riportare l’Inter nell’Europa che conta e riuscire ad attuare il piano quinquennale presentato alla Uefa per evitare sanzioni legate al mancato rispetto dei regolamenti sul fair play finanziario. Una scalata in classifica che potrebbe valere indirettamente 250 milioni di euro, considerando l’esclusione delle principali avversarie nella lotta Champions: i 50 milioni garantiti dall’accesso alla fase a gironi verrebbero a mancare per le altre pretendenti (Milan, Napoli, Lazio, Fiorentina) il che porterebbe al loro conseguente indebolimento in sede di mercato, creando un evidente vantaggio competitivo per l’Inter. Un obiettivo per il quale Thohir si gioca tutto, cercando di intaccare il meno possibile il bilancio 2014, con rischi decisamente elevati qualora il piano Champions non dovesse andare a buon fine.
L’Uefa, continua a vigilare sui conti dell’Inter ed il successo del piano presentato da Erick Thohir a Nyon, passa indubbiamente dalla qualificazione alla prossima Champions League. Il bilancio precario del club nerazzurro e la situazione debitoria in peggioramento lasciano la porta aperta al rischio di sanzioni. L’accesso alla fase a gironi della Champions garantirebbe ai nerazzurri 50 milioni di euro, grazie anche al nuovo accordo per i diritti tv raggiunto da Mediaset per il triennio 2015/18.
Per riuscire a centrare l’obiettivo, l’Inter ha dovuto muoversi sul mercato, in modo da consegnare a Roberto Mancini una rosa quanto più competitiva possibile. I due acquisti fatti peseranno sul bilancio 2015 in maniera minima, dato che l’Inter ha trovato in entrambi i casi l’accordo per il prestito: per il campione del Mondo la spesa per il trasferimento è stata di 600 mila euro, mentre Shaqiri arriva in prestito gratuito con obbligo di riscatto. Al netto dunque del costo dei cartellini, le due operazioni avranno un peso di meno di quattro milioni in questo esercizio.
Il rischio legato al mancato accesso alla Champions League è evidente. Senza gli introiti della massima competizione continentale, la possibilità di vedersi sanzionati dalla Uefa diventerebbe più concreta e l’obbligo di riscatto di Shaqiri costringerebbe la dirigenza a vendere per rimpinguare le casse, già aggravate dall’avvicendamento in panchina tra Mazzarri e Mancini. Le necessità di cassa impongono quindi un aumento di capitale ovvero un prestito obbligazionario già nei prossimi mesi.
In caso di mancata Champions, esisterebbe comunque una possibilità per l’Inter di evitare cessioni dolorose, ed è legata ai riscatti dei giocatori ceduti in prestito. Tra Ricky Alvarez, Saphir Taider ed Ezequiel Schelotto, l’Inter potrebbe racimolare una ventina di milioni, cifra che però non è assolutamente garantita.
Questo è un modo imprenditoriale di ragionare per sanare e puntare al top.
Ci può stare, ma noi, difficilmente lo vedremo mai fare.
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