Inutile star lì a farsi e fare troppe domande quando le risposte si hanno già dai diretti interessati e non ci sono dubbi sul fatto che per Ghoulam non si tratti di un problema fisico.
Ancelotti è stato chiarissimo in conferenza pre Verona a questo va aggiunta un’ altro passaggio fondamentale:
“I calciatori che non si mettono al servizio della squadra non diventano campioni” .
Un gruppo è fatto di singoli che devono andare nella medesima direzione ed essere, più o meno, sullo stesso livello per ottenere risultati.
Purtroppo da inizio stagione le (poche prestazioni) di Ghoulam non sono state all’altezza del suo standard, i motivi possono essere molti ma anche risolvibili.
In attesa di ulteriori chiarimenti, sembrerebbe plausibile immaginare che il pit-stop imposto a Faouzi sia da interpretare come un momento di riflessione dal quale il calciatore possa trarre maggiori stimoli e serenità.
Ancelotti dopo la tribuna del Capitano e di Younes a Genk lascia a casa Ghoulam, segnali forti e assunzioni di responsabilità, come è giusto che sia.
Però nulla di tutto questo è fine a se stesso ma sempre volto a recuperare i calciatori e per il bene della squadra.
Infatti sia Insigne che Younes sono poi tornati in campo e la speranza che presto tocchi anche a Ghoulam che, dovrà trovare la migliore condizione psicofisica dopo i tremendi crack che hanno interrotto sul più bello una carriera straordinaria.
Interesse di tutti non lasciare solo o indietro nessuno e recuperare al meglio un campione sfortunato ma coraggioso come Ghoulam.