Il Casablanca milita nel campionato Uisp di Forlì. Questa squadra come tante ma formata da soli immigrati del Marocco che vivono in Italia da tempo. I calciatori del Casablanca sono continuamente bersaglio di insulti razzisti e l’ultimo episodio si è verificato sabato scorso durante una gara, l’avversario del Club Juventinità di Forlimpopoli ha rivolto insulti razzisti: “Tornate a casa marocchini di m…”. E qui la goccia che ha fatto traboccare il vaso: la squadra del Casablanca decide di ritirarsi.
LA STORIA. La squadra esordì come squadra di calcetto a cinque guidata dalla Rachid Hansal, famoso calciatore marocchino. L’uomo ha giocato nelle serie A e pure nella Nazionale del suo Paese e poi è emigrato in Italia. E’ autista spedizioniere, ha 41 anni, ma gioca ancora nella squadra di cui è l’animatore.
LA DECISIONE. I calciatori, stufi di essere sempre insultati durante ogni partita, hanno preso una sofferta decisione: lasciare il campionato. Ma ci sono stati tanti messaggi di solidarietà verso questa squadra e la Uisp ha bloccato il campionato: “Il razzismo non passa. Finché non chiariamo cosa è successo qui non gioca nessuno”. Una delegazione della squadra è stata ricevuta dal sindaco Roberto Balzani, che ha parlato con loro della questione cercando una soluzione per combattere il razzismo e far si che la squadra non abbandoni il campionato.
LA VITTORIA. Il Casablanca ha deciso di non ritirasi più: “Noi ci sentiamo italiani, basta col razzismo, a questi comportamenti dobbiamo rispondere giocando. Restiamo in campo perché altrimenti sarebbe una sconfitta”. Queste le parole dei giocatori che domani scenderanno in campo e indosseranno una maglietta con la scritta “No al razzismo”.
Ancora una volta il calcio si è macchiato di razzismo e gli insulti oltre ad arrivare dagli spalti arrivano anche dagli avversari. Siamo sicuri che il calcio sia ancora lo sport più bello del mondo?