Editoriale

Il calcio è come guardare la vita in time lapse neanche cominci che già è finito ma la storia non si dimentica.

Il calcio è come guardare la vita in un video in time lapse ma la storia non si cancella con un cassino.

Tutto concentrato velocissimo.

Neppure hai cominciato che è già finito, dimenticato,  stop ma anche no.

Il Napoli delle meraviglie sembra finito in un buco nero della memoria collettiva.

Tutti i riflettori sull’Inter capolista e gli azzurri trasformati in parvenu.

Mazzarri non ci sta

“L’Inter è straripante ma non dimentichiamo che i miei ragazzi sono i campioni d’Italia

Andiamoci calmi. Il calcio è materia particolare”.

La storia non si cancella e fa bene Mazzarri a ricordarlo anche ai suoi.

Lo scudetto su quel petto è scucito solo nelle parole di chi racconta il calcio ma sarà del Napoli fino a che un’ altra squadra non lo vincerà.

Neanche il ridimensionamento può essere semplificato dai numeri che vengono snocciolati come i grani di un rosario imparato a memoria.

Vero,  cambia la disposizione ma nel calcio le cifre vanno interpretate.

Quello che conta è l’interpretazione e la fiducia dei calciatori nel sistema di gioco che stanno imparando timidamente a mettere in campo.

L’interpretazione del gioco contempla anche la costruzione della manovra che dovrà essere più coraggiosa.

Liberando i calciatori che possano determinare, come Kvara o entrare molto dentro con gamba e forza come Di Lorenzo, magari non bloccato nei tre centrali.

Proprio il capitano  lo ha spiegato in modo inequivocabile:

Al di là del modulo conta l’interpretazione

Possiamo arrivare anche con tanti uomini in fase offensiva

Dobbiamo essere bravi in fase passiva  ma poi mettere in campo le nostre qualità perché siamo forti”.

Memoria,  consapevolezza e convinzione.

Un po’ come la matematica che se la capisci poi ti piace pure.

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