Il caffè del professore – a cura di Bruno Siciliano, ordinario di Robotica alla Federico II.
L’adrenalina alle due di notte mentre scrivo è ancora a mille. Per festeggiare, abbiamo bevuto un buon calice di rosso con mio figlio e gli amici qui nell’appartamento dove alloggiamo nel distretto BoLo a ovest del centro. Come se il tasso alcoolico degli immancabili caffè Borghetti e Sambuchini a ogni gol del Napoli non fosse già elevato.
Una serata europea stellare a casa di Johan che resterà nella storia del Napoli e del calcio italiano, ma riavvolgiamo il nastro delle emozioni. Dopo la scaramantica spaghettata “casalinga” cucinata dall’amico Peppe il giorno della partita di una trasferta europea, siamo partiti per lo stadio con un congruo anticipo di due ore e mezzo. Meno male! Il pre-filtraggio dopo aver circumnavigato quasi tutto lo stadio è stato relativamente rapido, ma le perquisizioni prima dell’accesso alla porta K riservata ai settori ospiti sono state allucinanti. Solo due steward per un tempo medio di due o tre minuti a testa, trattati come se cercassimo di introdurre nello stadio chissà cosa ―purtuttavia, la mia tecnica di occultazione di Borghetti e Sambuchini ha funzionato ancora una volta, in casa e in trasferta, in Italia e in Europa 😉
Quindi la scalata all’anello superiore per le rampe di scale interminabili che mi hanno ricordato quelle di Ibrox qualche settimana fa, buon segno ho pensato. E un settore ospiti stracolmo che avrebbe cantato ininterrottamente durante i novanta minuti surclassando i tifosi locali, anche per l’evolversi della partita.
Nessuno di noi ha manifestato particolare preoccupazione dopo il gol (fortunoso) alla prima azione pericolosa dei lancieri, sicuri di vedere gli azzurri in palla che avevano già preso le misure degli avversari occupando tatticamente gli spazi in maniera armonica. E infatti il primo tempo è stato un crescendo con l’orchestra dei nostri professori del centrocampo a dettare tempi e mosse e tre gol di pregevole fattura, in aggiunta almeno ad altrettante chiare opportunità.
Apoteosi del secondo tempo con un Napoli assolutamente padrone del campo a marcare (solamente) altri tre gol per un punteggio tennistico che mai nessuna squadra aveva conseguito qui a casa dell’Ajax ―già alla manita era record e al sesto gol il tabellone non conteneva neanche tutti i nostri marcatori! L’abbraccio finale con gli eroi azzurri sotto di noi, seppur distanti, al canto di “O mamma mamma mamma…” ha sancito il comando in un girone di Champions nel quale siamo partiti dalla terza fascia. Chissà che non si riesca a guadagnare la qualificazione già fra otto giorni, in modo da poter concentrarsi sulle restanti partite di campionato prima della sosta dei mondiali e mantenere la vetta della classifica.
Si racconta che lassù in Paradiso il buon Johan che ha visto la partita in TV sul divano accanto al grande D10S ―come nella gustosa vignetta di presentazione del match da parte dell’Ajax― sia andato a dormire prima, un po’ come hanno fatto i tifosi locali, festanti a inizio partita, che hanno iniziato a sciamare già verso il 65-mo minuto.
Questa è la consacrazione del Napoli fra le grandi del calcio europeo. Spalletti lo aveva preannunciato in conferenza stampa, ovvero che il Napoli avrebbe attaccato e fatto la partita secondo quella che poi è l’etica del calcio. Una partita stupenda e un calcio che raramente si vede nel nostro campionato, grazie anche ai (de)meriti degli avversari.
Le emozioni erano ancora vibranti durante la lunga attesa che aprissero le porte del settore ospiti e i canti si sono susseguiti. L’ho lasciato per ultimo per ricollegarmi idealmente a quel silenzio della sera precedente dello stadio vuoto che aveva stimolato la mia immaginazione di una serata magica. Fortunatamente, la scorta di Borghetti e Sambuchini era (ottimisticamente) ricca e me ne sono restati a sufficienza per la partita dello Zini di domenica tardo pomeriggio. Doppia trasferta questa! Oggi seminario all’Università di Amsterdam, quindi giovedì con mio figlio a Rotterdam per il concerto serale degli Editors. Venerdì volo su Milano a trovare il fratello maggiore che vive lì e verrà con noi a Cremona … life is good, my heart is blue #FNSCD.