Il caffè del professore – a cura di Bruno Siciliano, ordinario di Robotica alla Federico II.
La trasferta di Bergamo è sempre molto sentita. Questa è la seconda nell’anno solare, soli sette mesi dopo quella vincente di inizio aprile che ci illuse potesse essere il viatico verso lo scudetto. Con questi altri tre punti la Capolista se ne va, un +6 che di fatto è un +7 per lo scontro diretto vinto.
Come in quella occasione, e nella precedente a Cremona, base operativa a Milano, scaramanticamente nello stesso hotel accanto alla stazione. E i rituali sono stati gli stessi, pranzo da Sine con lo chef napoletano Roberto Di Pinto che ci ha deliziato con la sua mescafrancesca di pasta e patate con astice al limone candito, quindi treno per Bergamo con i miei figli e i loro amici. Davvero bello condividere queste emozioni assieme ai ragazzi!
Il transfer allo stadio ben organizzato dalla Polizia con i bus che attendevano i tifosi su quel treno e l’arrivo direttamente all’interno del settore ospiti. A inizio partita ci siamo accorti che era meno pieno di aprile scorso, perché avevano messo in vendita meno biglietti. Lo scorso aprile c’era stata una rissa all’ingresso e alla fine avevano dovuto aprire i cancelli eludendo il passaggio con lo scan che attesta l’unicità del biglietto.
Un Napoli che ha disputato una partita da grande squadra, reagendo subito allo svantaggio con un uno-due che ha confermato quell’iradiddio di Victor e la scelta felice di Spalletti di schierare Elmas al posto dell’assente Kvara ― quanti messaggi avevo letto in chat che esprimevano perplessità sulla eventuale scelta …
Partita ben controllata nel secondo tempo, anche grazie ai cambi di una rosa molto competitiva. Il Napoli sa imporre il proprio gioco indipendentemente dagli interpreti e il vero leader è proprio Luciano! Alla fine è stato un tripudio di gioia in risposta ai soliti canti beceri e insulti razzisti che ci aspettano nelle trasferte di Bergamo e Verona. Così come la scorsa trasferta a Roma, la regola del settore “vincente” dello stadio è stata confermata anche al Gewiss Stadium. Tutte le volte che sono stato nel settore ospiti lì, il Napoli ha sempre vinto e, comunque, non l’ho mai visto perdere quando sono stato negli altri settori.
Il rientro verso la stazione per prendere l’ultimo treno utile per Milano è stato quanto mai tribolato. Poiché i bus per la stazione erano già partiti e quelli che erano rientrati erano stracolmi di tifosi schiacciati come sardine, abbiamo deciso di farla a piedi, come già nello scorso aprile: mezz’ora di cammino. Probabilmente per una errata indicazione di uno steward che ci ha consigliato di andare verso viale Giulio Cesare per prendere eventualmente un bus di linea per la stazione, abbiamo rischiato grosso. Lungo il viale alberato oscuro, dal lato opposto è comparso un manipolo di ultrà bergamaschi a volto coperto che hanno iniziato a provocarci cercando lo scontro. Io ero un po’ più avanti rispetto ai ragazzi e in lontananza vedevo le luci blu delle camionette delle forze dell’ordine. Ho accelerato il passo senza voltarmi, ma preoccupato per i ragazzi anche perché potevo ascoltare scontri verbali alle mie spalle. Fortunatamente, al di là di qualche spintone non c’è stato un vero e proprio scontro, anche perché hanno realizzato che noi non eravamo ultrà. Arrivato dai Carabinieri mi sono sentito in salvo. Il resto del tragitto era discretamente illuminato e siamo rientrati senza problemi. Trovo assurdo che debba succedere tutto ciò per una partita di calcio!
Festeggiamento in pizzeria napoletana a Milano, dove abbiamo incontrato il grande Fabio Galante. L’ho conosciuto grazie al comune amico Marco Valle imprenditore marchigiano con il quale collaboro, e martedì avrò il piacere di ospitare lui ―e di nuovo Marco e il suo staff con il capitano Francesco Montervino già con l’Ajax― nei Distinti nel nostro gruppo dei Partenopei Boys 1926 per la partita contro l’Empoli. Questa è l’ultima trasferta dell’anno solare. A risentirci il 4 gennaio da San Siro in occasione di Inter-Napoli: trasferta vietata ai residenti campani, ma noi ovviamente ci saremo #FNSCD.