Il Napoli di Gattuso utilizza il 4-2-3-1 di partenza in fase offensiva e il 4-4-2 in fase di non possesso.
Proprio il 4-2-3-1 è stato messo sotto accusa dopo le gare perse con AZ Alkmaar e Sassuolo e la prova opaca con il Rijeka.
In realtà le statistiche sembrano dare conforto alla scelta di mister Gattuso e al suo 4-2-3-1.
Il Napoli è la squadra che in Europa (quindi anche in Serie A) tira in media più volte verso la porta avversaria (19 tiri in media a partita).
In Serie A seguono il Milan (in media 17,1 tiri a partita), Inter (16,9), Roma (16). La Juventus è solo ottava con una media di 13,2 tiri a partita.
Il Napoli però scivola al 5° posto in Serie A per la precisione dei propri attacchi. Infatti dei 19 tiri di media a partita il Napoli ne riesce a centrare nella porta avversaria solo 6,8 pari al 35,79%,.
Come detto questo dato scivolare l’attacco del Napoli al 5° posto tra le grandi della Serie A:
- Atalanta: 38,22%
- Sassuolo: 37,74%
- Roma: 36,88%
- Inter: 34,91%
- NAPOLI: 35,79%
- Juventus: 35,61
- Milan: 33,33%
- Lazio: 31,75%.
Anche nelle partite che hanno fatto storcere il naso a tifosi e opinionisti, il Napoli ha prodotto un elevato numero di tiri in porta, solo che non sono stati concretizzati:
- AZ Alkmaar: 20 tiri verso la porta – 6 nello specchio;
- Benevento: 14 tiri – 8 nello specchio;
- Sassuolo: 18 tiri – 7 nello specchio;
- Rijeka: 19 tiri – 6 nello specchio.
Solo con il Bologna il dato ha registrato u calo vistoso: 8 tiri verso la porta e solo 4 nello specchio.
Il modulo offensivo di Gattuso (4-2-3-1) in realtà è in grado di produrre un elevato numero di opportunità per segnare. Il mister (e i calciatori) devono però capire cosa manca per fare del Napoli anche un attacco in grado di concretizzare quanto creato.