Vincenzo Iaquinta, ex attaccante della Juventus, si è sfogato ai microfoni dei cronisti al termine del processo, tenutosi a Reggio Emilia, nel quale è stato condannato a due anni di reclusione.
“Il nome ‘ndrangheta non sappiamo neanche cosa sia nella nostra famiglia. Non è possibile. Mi hanno rovinato la vita sul niente, perché sono calabrese, perché sono di Cutro. Sto soffrendo come un cane per la mia famiglia e i miei bambini senza aver fatto niente, ma io ho vinto un Mondiale e sono orgoglioso di essere calabrese. Noi non abbiamo fatto niente perché con la ‘ndrangheta non c’entriamo niente”.