A Radio Punto Nuovo, nel corso di Punto Nuovo Sport Show, è intervenuto l’ex arbitro Antonio Iannone.
Fuorigioco del Milan? “La situazione è al limite e si può divergere con le opinioni. Il VAR si è comportato come un qualificato e zelante notaio che prima di redigere e formalizzare l’atto certifica la veridicità di tutti i documenti in suo possesso. Il VAR è stato istituzionalizzato.
Mio figlio venerdì è divenuto giovane arbitro e ne abbiamo discusso tutta la serata. Mi chiedeva come si facesse a fischiare un fuorigioco del genere. In Serie C, in Serie D è difficile carpire il movimento, l’intenzionalità di Giroud nel giocare o meno la palla. Molto probabilmente UEFA e FIFA prenderanno atto di questo caso e dovranno essere loro a prendere posizione, se comportarsi in un modo o in un altro per questa regola.
Quanto fatto a Milano ieri per me è corretto. Tra Massa e il VAR credo ci sia stata un’interlocuzione soffermandosi sul secondo caso, ma prima Giroud credo faccia fallo, non può contendere in quel modo il pallone. Sono andati su quell’episodio perché probabilmente in quella circostanza sarà stata fatta la valutazione di un contrasto di gioco focalizzandosi sul fuorigioco.
Ritengo che alla fine la valutazione sia corretta, c’è stato anche uno stress test del VAR che si è preso appieno il suo ruolo, ovvero la decisione dell’assegnazione o dell’annullamento di una rete. Il VAR ha svolto nei suoi compiti ciò che doveva fare. L’arbitro Massa ha visto con un frame pertinente quanto segnalato.”
Ascoltare i dialoghi tra VAR e arbitri? “Semplificherebbe la nostra discussione, ma siamo molto vicini alla verità. Se l’obiettivo è migliorare il prodotto, lo spettacolo e ci chiudiamo in un modus operandi di 4-5 anni fa siamo fuori linea. Non si può non dire che un giocatore a terra non sia influente, ho visto segnare gol da terra”.