Da immortali a ectoplasmi in undici mesi.
“Vaffanculo scudetto meritiamo rispetto”
“Andate a lavorare”
“Meritiamo di più”
Così si è conclusa Napoli-Atalanta.
Il Maradona si era già svuotato da un po’ ma i gruppi nelle curve restavano al loro posto e hanno lanciato il messaggio, inequivocabile.
La squadra è finita in rosso, il credito si è esaurito.
In nome della passione e per il rispetto dovuto a chi ha scritto la storia, le curve hanno sostenuto la squadra per undici mesi, nonostante il disastro.
Glielo dovevano ma a tutto c’è un limite e tutto non si può giustificare.
Vanno bene gli allenatori inadeguati e senza empatia, vanno bene le scelte scellerate di De Laurentiis, vanno bene la confusione tattica e gli acquisti sbagliati ma niente può giustificare il disastro
Sono in tanti eh, non va dimenticato, non è un singolo su cui ricada il peso di tutto.
La pluralità è un vantaggio quando si collabora e si trasforma in un comodo nascondiglio quando ognuno va per se.
“I calciatori del Napoli sembravano senza entusiasmo”
Parola di Gasperini e la cosa depone molto a loro sfavore considerando anche il risultato della Roma apparsa, per altro, in difficoltà.
Certo non potevano prevederlo ma il calendario è pubblico e tutti sanno che ci sono ancora due mesi da giocare.
Calzona non ha condiviso la mancanza di entusiasmo evidenziata dal collega ma ha accettato la contestazione dei tifosi definendola giusta e ha aggiunto
“Se non tiriamo fuori l’orgoglio, dobbiamo avere il rispetto per questa città, abbiamo fallito io e i ragazzi”.
Orgoglio, rispetto pregiudizio.
Pregiudizio?
La prestazione offerta dai calciatori ha lasciato a tutti la sgradevole sensazione di una squadra deconcentrata e slegata nella quale ognuno pensi a se stesso.
Orgoglio?
È invocato da tutti ma fino ad ora la squadra non ne ha mostrato facendosi scucire lo scudetto dal petto da mesi.
Rispetto?
È dovuto ai tifosi, al club ed anche all’allenatore attuale.
Tutti sono affezionati a Ciccio ma questo affetto devono dimostrarglielo in fretta prima che diventi la terza vittima sacrificale di un annus horribilis.