Editoriale

Higuain, l’altra faccia dell’Argentina

Alla fine è andato, questo si sospettava ma fino all’ultimo si è sperato, almeno, che, se proprio dovesse partire, non andasse lì.
Ora è il tempo dell’emotività, il lutto va elaborato, passaggio obbligatorio in ogni separazione. Le reazioni possono essere diverse, c’è chi sdrammatizza, chi inveisce, chi cerca un colpevole ma il minimo comune denominatore è l’amarezza; chi non lo ammette mente.

Certo, sarebbe stato bello scrivere un finale diverso, raccontando di un Gonzalo, eroe romantico che continua a combattere la buona battaglia a capo del suo esercito, invece raccontiamo l’ennesimo tradimento. Perché di questo si tratta, puro tradimento. Passare alla Juventus vuol dire tradire uno ad uno tutti i 6 milioni di tifosi del Napoli sparsi per il mondo, il resto sono chiacchiere.

Le ragioni e le le responsabilità sono molteplici ma va detto e sottolineato che Higuain ha scelto volontariamente di indossare la maglia bianconera e lo ha fatto senza alcuno scrupolo di coscienza. Certo, un calciatore ha la giusta aspirazione a vincere e, probabilmente, il progetto del Napoli non gli garantiva la certezza di vittoria ma il calcio è bello anche perché, a volte, i pronostici si ribaltano.

Tra tutti gli sport il calcio riscuote tanto successo , perché unisce al resto anche una partecipazione emotiva che non ha uguali. Se un giorno i tifosi avessero la matematica certezza che il calcio vale il tennis o la pallavolo allora il fenomeno imploderebbe.

Quello che fa andare avanti il carrozzone è l’immedesimazione totale che esiste tra i tifosi e la squadra, se non esiste questo non esiste il calcio. Poi si può discutere di tutto, parlando della portata di un’operazione economica immensa e, forse, disperata, anche per la Juventus che si gioca il tutto per tutto per provare a vincere la Champions.

Possiamo analizzare la plusvalenza realizzata dal Napoli che, se utilizzata bene, potrà garantire un’ottima campagna acquisti volta a rendere, comunque, più forte la squadra anche senza il suo goleador. Possiamo discutere delle pecche e delle lacune, alcune profonde come voragini, della SSCN che non possono sempre essere compensate dai successi sportivi e dalle scelte fortunate. Oggi, però domina un solo sentimento: la delusione e l’amarezza di un amore tradito. Noi eravamo abituati ad altri argentini.

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