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Higuain e la sua esultanza “Io sono qui” senza nessun rimpianto

I tuffi ormai fanno parte del passato e allora via con altri gesti. Di esultanze ovviamente. Gonzalo Higuain ha scelto “Aqui estoy yo”, o meglio “io sono qui”, per festeggiare la sua doppietta decisiva contro il Marsiglia e ricambiare così l’abbraccio del San Paolo. Un gesto urlato nella bolgia, puntando due volte verso il basso il dito indice della mano destra, alla moda madridista di Cristiano Ronaldo. Tre mesi in maglia azzurra e 8 goal tra campionato e Champions League hanno spazzato via i fantasmi Arsenal e soprattutto Juventus: squadre che in estate lo avevano corteggiato. Higuain e il Napoli sono in piena luna di miele, pazzi l’uno dell’altro e nessuno dei due pentiti delle scelte fatte: il Napoli non si pente di aver speso 40 milioni e l’argentino di non aver scelto la Juventus “Il presidente mi ha conquistato subito: ho scelto il progetto che mi intrigava di più” , ora si prepara per mettere piede a Torino da avversario “Sappiamo che la Juve è forte, ma il Napoli è il Napoli e non dobbiamo avere paura: anche noi siamo una grande squadra. I tre punti (riferita alla gara contro il Marsiglia) mi hanno dato più soddisfazione della doppietta: segnare non è il mio unico scopo, contano di più le vittorie … “. Musica per le orecchie di De Laurentiis e Benitez che cercavano un centravanti con queste caratteristiche. Da Cavani a Higuain il passagio potrebbe dirsi quasi indolore, in quanto ne sono stati tratti più benefici che svantaggi. Il San Paolo sta riscoprendo un cannoniere atipico, capace di decidere le partite anche solo con gli assist. Higuain ha dimostrato ai napoletani anche di avere carattere, risorgendo ogni volta più forte dalle sue disavventure. Come col Borussia, nonostante ancora il mento con gli 8 punti di sutura mise a segno una rete di testa. Poi è stato fermo quasi un mese per infortunio muscolare alla gamba destra e si sta riprendendo completamente, segnando le ultime due doppiette (Torino e Marsiglia) col suo piede preferito, senza alcun condizionamento psicologico: “Il peggio è passato. Sono convinto di poter fare ancora meglio, già domenica con la Juve”.
El Pipita ormai è pazzo del suo presente a colori, senza pensare che poteva essere bianconero “Non ho parole per descrivere l’affetto riservatomi dalla nostra gente: tra gli argentini e questa città c’è un feeling particolare, Maradona da qui non è mai partito. La mia missione non è di imitarlo; e non sono il successore di nessuno”. Lui è Higuain. Punto. Cavani è andato via con una Coppa Italia e il titolo da capocannoniere, poco per restare nella storia del Napoli. Da quando è qui i tifosi gli chiedono una sola cosa “Un goal a Torino”. Lui non vede l’ora di festeggiarlo a modo suo, col dito indice verso il basso e un grido che significa pure appartenenza. “Aqui estoy yo” . Sono qua, ci penso io.

Fonte: La Repubblica

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