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Hamsik: “Voglio fare la storia del Napoli per i trofei. Mai pentito di essere rimasto, anzi…”

Marek Hamsik, centrocampista del Napoli, ha rilasciato una lunga intervista. I punti toccati sono tanti, dalla sua scelta di rimanere ai suoi nuovi compagni di squadra. Ecco quanto dichiarato:
Roma-Napoli è una sfida scudetto?  Sia noi che loro possiamo arrivare in fondo. Ma oggi non sarà decisiva”.

Dopo l’addio di Cavani, Mazzarri e Lavezzi, del primo grande Napoli di De Laurentiis è rimasto solo lei, che è diventato pure capitano. Si sente più solo o motivato? 
“Motivato. Loro hanno fatto le loro scelte, io mi trovo bene qui. E finché Napoli mi vorrà, io resterò. Ho avuto offerte, come quella del Milan ma non mi pento di essere rimasto. Anzi, sono rimasto anche grazie ai tifosi, loro sono stati fondamentali. Di Napoli mi piace tutto. Rappresentare Napoli è insieme una responsabilità e un piacere. Qui la gente ti sta vicina anche nei momenti difficili.”

Ha detto che vuole battere il record di Maradona: 115 gol col Napoli. Lei è a 75. Si può fare, no?
“Sì, si può. Io vorrei entrare nella storia del club: già la sto facendo, ma mi piacerebbe incidere ancora di più. Cavani è passato alla storia del Napoli per i gol, io vorrei passarci per i trofei. Giochiamo per quello. Vincendo la Coppa Italia mi sono accorto che cosa significa conquistare un titolo qui. E ora non mi voglio più fermare.”

Si parla molto della sua nuova posizione: più vicino alla porta, più goleador, più decisivo.
Prima facevo la mezzala o stavo nel tridente. Ora sono trequartista. Sto facendo bene ma posso fare di meglio. Con Benitez facciamo meno ripartenze e puntiamo più al possesso palla. Anche se poi, quando capita, nelle ripartenze restiamo fortissimi. La differenza tra Mazzarri e Benitez è il modulo . Già funziona, ma c’è ancora molto margine di crescita. Ognuno ha la sua filosofia. Una cosa è certa: il giocatore deve avere la testa libera. Benitez infonde tranquillità e in campo si vede.”

Settimana prossima torna la Champions con la trasferta di Marsiglia. Con Borussia Dortmund e Arsenal abbiamo visto due Napoli agli opposti. Qual è quello vero?
“Quello con il Dortmund, chiaro. Con l’Arsenal abbiamo sbagliato partita. Capita, ma è passata. Una lezione che tornerà utile.”

Nedved disse che lei è il suo erede.
“Un onore. Siamo cresciuti nella stessa terra e siamo centrocampisti che segnano tanti gol. Pavel però ha fatto una carriera eccezionale e a me, rispetto a lui, manca qualche titolo…”

Razzismo, curve e stadi chiusi, un movimento in chiara crisi. Lei che ne pensa?
“Gli stadi vuoti sono una pessima cosa. Però è anche vero che il razzismo va combattuto. A me disturba molto ascoltare certe cose quando gioco e penso si debba intervenire a tutti i costi. Quale sia poi la soluzione ideale non lo so neanch’io”. 


Fonte: Corriere della Sera

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