La bandiera azzurra, ad un passo da uno storico-record di gol, non ha un buon rapporto con i penalty.
Uno dei temi di discussione della strabordante vittoria di domenica del Napoli sul Benevento, è stato quello del mancato ritorno al gol di Marek Hamšík, nonostante due calci di rigore avuti a risultato già ampiamente acquisito. In tanti si sono chiesti del perchè lo slovacco non si sia presentato a tirare almeno uno dei penalty, con lo stadio che lo acclamava e incitava in tal senso; alcuni fan più agguerriti di Marekiaro invece hanno fantasticato la storia del capitano che lascia la possibilità di fare la tripletta al bomber della squadra.
La realtà è che, a parte il fatto che Mertens è il primo rigorista della squadra, Marek Hamšík ha purtroppo un rapporto davvero difficile con i calci di rigore e la sua media realizzativa con i penalty degli ultimi anni è praticamente vicina allo zero. Inutile girarci intorno, in questo momento già difficile sarebbero state nefaste le conseguenze mediatiche di un eventuale errore dal dischetto.
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Le statistiche dicono che il forte centrocampista slovacco, vicinissimo al traguardo del diventare il calciatore della storia del Napoli con il più alto numero di reti, da settembre 2011 ad oggi ha trasformato soltanto 1 rigore su ben 7 avuti a disposizione con la maglia azzurra. Sei rigori falliti su sette. Una percentuale che migliora (ma è comunque ben sotto il 50%) se si aggiungono anche quelli realizzati nei suoi primi 4 anni in azzurro, per un totale di soltanto 8 penalty messi a segno su 17 avuti.
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