Marek Hamsik è nella storia del Napoli.
Il capitano azzurro questa mattina è stato al Museo, alla mostra MANN dedicata al Napoli, ed ha aggiunto tra i tanti cimeli anche la sua maglia col numero 116.
Hamsik è stato felice ed era anche emozionato, queste le sue parole: “Non mi sono ancora reso conto di aver superato Maradona. Tutti lo dicono, è una cosa bellissima essere nella storia del Napoli. Per ora ho lasciato la maglia, sarà qui fino a febbraio, poi me la ripredno (ride, ndr).
C’è spazio anche per altri trofei in bacheca.
Sono passati dieci anni, tre quarti della vita di un calciatore. Sono contento di essere riuscito a fare qualcosa del genere da centrocampista, segnare tutti questi gol è bello.
Mercato? Non so la società cosa farà ma la rosa è ampia e chi è stato chiamato a dare una mano lo ha fatto smepre bene. La squadra è pronta ad affrontare la stagione fino alla fine e lo abbiamo visto già a Bergamo.
Le prossime quattro gare saranno un mini ciclo ma siamo pronti ad affrontarle tutte, è il momento di accelerare. Vogliamo fare bene davanti ai nostri tifosi, domenica saranno altri 50mila. Non vediamo l’ora di scendere in campo per ribadire il nostro primo posto.
Se dirò qualosa a Verdi domenica? Ci penserà il San Paolo.
Mertens è tornato al gol ed è stato fondamentale ma non ha sofferto l’astinenza, faceva gli assist e anche tanti. Che sia tornato al gol è una cosa positiva, ora che ha segnato ci darà una grande mano.
Scudetto? Il pensiero c’è tanto, dopo venti giornate siamo là e stiamo combattendo per arrivare fino alla fine. Ci dobbiamo credere, ci aspettano partite sulla carta facile ma su campi difficili, dobbiamo lavorare a testa bassa e lottare per portare a casa più vittorie possibili.
Gol a cui sono legato? Ci sono stati tanti belli ed importanti, sicuramente quelli che portano i trofei si ricordano di più, quindi forse quello in Coppa Italia contro la Juve. Vogliamo sfruttare le nostre partite in casa con il nostro pubblico al San Paolo e provare a vincerle tutte, è sempre stata la nostra forza giocare davanti ai nostri tifosi.
Maglia nel museo? Non ci ho mai pensato di dare una maglia al Museo, pensavo di diventare un professionista e giocare in una grande squadra, ci sono riuscito e questo è un bonus in più per la mia carriera, speriamo di arrivare a qualcosa di ancora più importante.
A Bergamo si è vista la nostra maturità? Ci aspettavamo una partita difficile, contro l’Atalanta gli ultimi risultati non sono andati a buon fine, ma siamo stati una squadra determinata portando a casa una vittoria fondamentale. Ci dobbiamo concentrare su ogni partita come una finale.
Scontro diretto? Anche, ma non c’è solo la Juve, ci aspettano altre gare toste”.