Rassegna Stampa

Gravina: “VAR indispensabile, per violenza e razzismo punire i club, Napoli maturato con Ancelotti”

Gabriele Gravina

Il presidente della FIGC Gabriele Gravina in un’intervista che è possibile leggere in versione integrale sul “Corriere dello Sport” oggi in edicola, ha parlato del calcio italiano a 360°.

Questo un breve estratto delle dichiarazioni del numero uno della FIGC (Federazione Italiana Giuoico Calcio).

Sul VAR e gli errori arbitrali.

“Il Var è indispensabile per dare certezza alla competizione. Ma il valore della tecnologia deve essere mixato con il ruolo delle risorse umane. In una giornata d’esordio bellissima, con 33 gol e tante decisioni azzeccate, un solo errore, quello del rigore su Mertens, ha finito per mettere sotto accusa una categoria che rappresenta un’eccellenza italiana. Gli arbitri stanno vivendo un’evoluzione difficile, che dobbiamo saper accompagnare. Il loro è diventato un mestiere improbo, che richiede un impegno full time incompatibile con un altro lavoro, meno gratificante sotto il profilo del ritorno economico e della visibilità. Tant’è vero che registriamo una crisi del reclutamento. Poi le polemiche, certo, non aiutano. o l’arbitro smette, deve trovare un nuovo lavoro, a differenza di altre categorie di professionisti che, accumulando risorse cospicue, hanno una rete di protezione. Per questo stiamo istituendo un fondo di solidarietà con l’Aia, un ammortizzatore sportivo e sociale di due anni per il reinserimento”.

Sulla centrale unica del VAR.

” Si parte a metà campionato in via sperimentale. Fuori dalla room control unica, dove si decide in tempo reale su tutti i campi di gioco, c’è una saletta da cui chiunque può vedere le immagini e assistere al momento di formazione delle decisioni. Un esempio di trasparenza e anche di formazione per gli arbitri del futuro”. 

Sulla nuova regola che ha abolito il concetto di volontarietà del fallo di mano.

“Questa regola genera equivoci.  Sembra facile, quasi banale, dire che il contatto oggettivo vale rigore, a
prescindere dalla volontarietà. Quando vai ad applicare il principio è molto più complicato. Soprattutto a confronto con l’abilità di certi fuoriclasse (si riferisce alla possibile ‘furbata’ di mandare volontariamente la palla sulla mano dell’avversario n.d.r.). Ci sono calciatori che hanno capacità balistica. Lo dico in
maniera provocatoria, nessuno si offenda. Ma potrebbe accadere, e non sarà sempre facile distinguere”.

Sul razzismo e la violenza negli stadi. 

“Servono sanzioni più stringenti e un grande lavoro preventivo. Dico no alla responsabilità oggettiva, che è
un obbrobrio giuridico e civile, ma le società devono attivarsi per isolare i violenti. Possono farlo, impiegando le tecnologie di riconoscimento facciale che consentono di identificare chi viola le regole di sportività e di civiltà. Chi rinuncia a scavare questo fossato tra i club e i violenti deve avere punizioni esemplari, fino alla perdita della partita a tavolino. Perciò promuoveremo incontri con la polizia per mettere in atto un piano coordinato di interventi. Dobbiamo lavorare a scuola. C’è un grande progetto che partirà quest’anno per insegnare l’educazione civica ma anche la cultura del rispetto, giocando a calcio”.

Su Icardi, Kean e Zaniolo.

“Non conosco la vicenda Icardi, ma ho la sensazione però che il rinnovo del contratto c’entri assai più del gossip della moglie. Kean e Zaniolo saranno recuperati (in nazionale dopo l’esclusione n.d.r) in tempi rapidi, non appena saranno stati decontaminati dall’idea che le regole sono solo degli optional”.

Sul mercato ancora aperto a campionato iniziato.

“L’Inghilterra dovrebbe adeguarsi. Francia, Spagna, Germania e Russia chiudono il 2 settembre come l’Italia,
la Turchia ci ha preceduto il 20 agosto, il Portogallo tarda fino al 22 settembre. In un sistema globale chi chiude prima è penalizzato”.

Sulle plusvalenze e l’indebitamento dei club.

“Le plusvalenze sono un’anomalia ma nessuno ha la soluzione in tasca per mettervi un argine. I tribunali ordinari dicono che è insindacabile il valore soggettivo che due soggetti danno all’oggetto del loro scambio. Abbiamo il dovere di segnalarle alla procura federale e al collegio dei revisori. Abbiamo un debito che sfiora i 4 miliardi e che ogni anno cresce di trecento milioni, nonostante costanti finanziamenti e coperture da parte dei proprietari dei club. Sono preoccupato perché temo che l’accumulo eccessivo di indebitamento richieda un intervento esterno. E perché vedo un certo disinteresse anche da parte del mondo politico. Si finge di ignorare che il calcio è disciplinato da una legge che ha trentotto anni. Per la quale Cristiano Ronaldo è ancora un lavoratore subordinato. Bisogna individuare profili normativi adeguati all’evoluzione del mercato. Le risorse che il Governo distribuisce per il settanta per cento le produce il calcio, visto che il nostro fatturato supera un miliardo e trecento milioni. Non è lo sport a essere finanziato dallo Stato, ma è piuttosto il calcio che finanzia l’intero sport italiano”.

Sulla lotta scudetto e l’inserimento dei play-off. 

“Aver recuperato allenatori come Conte e Sarri è un’occasione di crescita per tutti. Poi c’è il Napoli, maturato attorno a un grande tecnico come Ancelotti. Sono convinto che una Final Four possa ribaltare gerarchie consolidate e accendere l’entusiasmo”.

 

Comments

comments

Ultimi Articoli

To Top