Rassegna Stampa

Gravina presidente FIGC: “Contro il razzismo il radar in dotazione all’antiterrorismo”

Gabriele Gravina

Il presidente della Federcalcio italiana Gabriele Gravina ha rilasciato un’intervista a “Repubblica” della quale vi proponiamo un breve estratto.

“Sul razzismo abbiamo norme di severità unica in Europa. Il problema è che molto spesso i buu non vengono percepiti allo stadio. Esiste un radar passivo, in dotazione all’antiterrorismo, che capta con microfoni direzionali la provenienza di un rumore. Può scovare in diretta chi sta facendo un coro razzista. O anche ricostruire la traiettoria di un petardo. Bastano due pannelli per settore, il costo non è proibitivo, lo produce un’azienda italiana. C’è solo un ostacolo legato alla privacy, perché può ascoltare conversazioni private allo stadio, ma è uno strumento micidiale. Vogliamo coordinarci con il Viminale, contiamo di testarlo in Italia-Armenia a Palermo.

Plusvalenze? Noi monitoriamo gli scambi di giocatori senza finanza, che possono essere sospetti. E abbiamo abolito la cosiddetta recompra.

La mia vecchia idea è: Serie A a 20 squadre, Serie B divisa in B1 e B2, da 18. Al di sotto, una Serie C per semiprofessionisti. La riforma va abbinata alla flessibilità dei contratti: se un club retrocede, gli ingaggi dei giocatori vengono ridimensionati. Ridiscuterei il paracadute: altera l’equilibrio in Serie B.

Europeo in Italia nel 2028? Un sogno non tramontato ma prematuro, ma bisogna partire adesso con l’adeguamento degli stadi. 

Ex in nazionale? Voglio coinvolgere Totti nella formazione dei giovani. Ma deve studiare da dirigente. Buffon: l’ho contattato, lo vedo come un grande allenatore, ora vuole giocare. In futuro, direi Chiellini”.

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