Il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha rilasciato alcune dichiarazioni a margine della sua visita al centro oncologico ed ematologico di Reggio Emilia.
Questi i passaggi più significativi di quanto riportato dal Corriere dello Sport oggi in edicola sul futuro del calcio italiano alle prese con l’emergenza covid.
“La pandemia ha esasperato il ritmo degli impegni ma ora le nazionali torneranno a marzo. La nazionale rappresenta il patrimonio del Paese. Se necessario va conciliata con qualche piccola modifica del format agli impegni dei club.
Ho visto che la Norvegia non è potuta andare in Romania. La preoccupazione per quello che ci circonda esiste. Il calcio muove tanti soldi e bisogna vivere alla giornata. Adottando tutti i mezzi e gli strumenti per affrontare l’emergenza, con capacità, maturità e senso di responsabilità possiamo affrontarla sapendo che che i rischi sono dietro l’angolo.
Le proprietà di alcuni club stanno facendo inimmaginabili sacrifici. È parzialmente vero che tante società abbiano difficoltà a pagare: la percentuale dei club che hanno problemi è minore di quello che si possa immaginare, ma il rinvio all’1 dicembre dei pagamenti è stato comunque è un gesto per andare incontro a chi soffre. C’è molto da fare e si prospettano momenti di difficoltà, ma abbiamo progetti e idee che possono dare soluzioni. Ci stiamo lavorando con intensità insieme ai presidenti delle componenti federali. Un risultato a casa lo porteremo.