Mattia Grassani, legale della SSC Napoli, ha parlato in un’intervista al Corriere dello Sport sulla possibilità del taglio degli stipendi ai calciatori.
“In materia sportiva non esiste una norma. Ma in senso giuslavoristico sì: il codice civile disciplina il caso dell’impossibilità sopravvenuta della prestazione. Quindi tanto le società, quanto i tesserati non sono più tenuti a rispettare l’obbligazione. Diversi presidenti hanno già attivato i loro uffici legali per trovare una strada che eviti il collasso generale. Non si tratta di voler risparmiare o speculare ma di salvaguardare il rischio d’impresa.
Anche perché le tv potrebbero reclamare a loro volta un risarcimento. E’ uno degli elementi che possono creare problemi alle società. L’altro è quello degli stadi vuoti: se si dovesse riprendere il campionato a porte chiuse, quanti soldi andranno persi?
I giocatori potrebbero recuperare denaro se si giocasse oltre il 30 giugno? Sì. Naturalmente, qualora il ritardo fosse inferiore al periodo di sosta forzata, verrebbero pagati solo per la fase di extension del calcio. Si gioca fi no al 15 luglio? I tesserati prendono mezzo stipendio. O in alternativa: vengono pagati adesso regolarmente e poi giocano senza stipendio le partite di luglio.
Giocatori svincolati o in prestito? Continuano a giocare per il club che li ha tesserati nella stagione 19/20. Con gli emolumenti stabiliti. Non cambia nulla. Vale anche per gli allenatori e per i direttori sportivi. Ma serve un accordo, prima. Devono essere d’accordo la Federcalcio, le tre leghe e le quattro associazioni di lavoratori: Aic, Aiac, Adise, che è quella dei direttori sportivi, e Aipac, che riunisce i preparatori atletici. Deve essere firmata una vera e propria intesa sindacale, senza la quale niente può avvenire.
La Uefa? Dopo la sigla di un accordo, ratificherà senza obiezioni. Non ne avrebbe motivo. Per l’Italia e gli altri Paesi.
Al momento possono essere formulate tante ipotesi ma un precedente in ambito sportivo non c’è. Potrebbe configurarsi un campionato di Serie A allargato, nella stagione 20/21. E’ successo qualcosa di simile, anche se per cause interne all’ordinamento sportivo, con la Serie B a 24 squadre nel 2003/04″.