Il legale della SSC Napoli Avv. Grassani è intervenuto alla Domenica Sportiva per parlare della vicenda Juventus-Napoli.
Questi alcuni passaggi delle parole di Grassani.
“Il Napoli non è partito perché semplicemente a differenza di altri casi e di altre società, quando ha terminato l’allenamento di sabato pomeriggio, ha ricevuto in rapida successione una comunicazione del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL 1 di Napoli e dell’ASL 2 di Napoli.
Alle 18.25 quando il Napoli era in pullman pronto a dirigersi all’aeroporto. Poi è arrivato anche un provvedimento del capo di gabinetto della Regione Campania che vietava la partenza.
Il Napoli era di fronte ad un bivio.
- Trasgredire due provvedimenti dell’entità locale, unica a gestire i casi Covid e un provvedimento del Governatore della Regione Campania
- Rimanere a casa per rispettare le leggi dello Stato, i protocolli e la circolare del 18 giugno e non giocare una gara di calcio e rischiare anche problemi penali.
Hanno optato per il rispetto di protocolli chiarissimi che ritenevano non sussistenti le condizioni per partire da Napoli verso Torino.
Non è un diritto di una società giocare in deroga per spostarsi da una regione all’altra. Invece è facoltà dell’ente locale di concedere o meno questa deroga.
Il Napoli ha in mano cinque comunicazioni che dicono che mancano le condizioni per affrontare questa trasferta.
Il Napoli ha chiesto semplicemente un rinvio, non voleva non giocare la partita, perché aveva 20 persone che erano in una quarantena attenuata alle quali era stato dato il divieto di spostarsi.
Il 3-0 a tavolino è da verificare, perché non basta non presentarsi ad una gara per la vittoria a tavolino.
Se ci sono comprovate questioni oggettive, e in questo caso la legge dello Stato prevale sui regolamenti sportivi, noi riteniamo che anche in sede di Giudice Sportivo i documenti che il Napoli ha prodotto e le richieste di rinvio documentate, si possa procedere al rinvio della gara in un momento successivo.
Se dovesse arrivare il 3-0 a tavolino, il Napoli non accetterà in alcun modo questo provvedimento che riterrebbe offensivo nel comportamento pienamente ligio dei propri tesserati e ricorrerà sia alla Corte sportiva d’appello e al Coni per stabilire la verità in cui una partita di pallone non può venire prima della salute di centinaia di persone.
L’ASL è intervenuta quando il direttore sanitario del Napoli ha comunicato la positività di Zielinski e di un collaboratore di Gattuso. Al Napoli è stato contestato qualche inosservanza nella gestione di questa positività.
Il Napoli si è attenuto alle prescrizioni di un’entità locale e per questo non ci sono gli estremi di una sconfitta a tavolino“.