Mattia Grassani, legale della SSC Napoli, ha parlato ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli del caso Suarez e di quello Diawara-Roma.
“Sulla telefonata della legale della Juventus e l’università di Perugia, se i contenuti e i toni sono quelli che sono usciti fuori, si tratterebbe di una frase che tutti noi ogni giorno recitiamo. Ad esempio è come quando andiamo ad un ristorante e mangiamo bene, diremo al ristoratore che torneremo e porteremo anche altri clienti. Allo stato attuale per me la Juventus non è assolutamente coinvolta e non è coinvolgibile sul profilo disciplinare. Se l’accordo fosse fraudolento e fosse dimostrato che tra un legale della Juve e l’università sia stato stretto un patto per portare un vantaggio al tesseramento di Suarez, si aprirebbe un scenario completamente diverso. Dopo i casi dei passaporti falsi di Recoba e Luciano-Eriberto la normativa sportiva ha fatto passi in avanti sul piano della prevenzione.
Credo che la Roma debba continuare col secondo grado di giudizio come è imposto dalla dalla sua storia e dalla quotazione in Borsa, ma il ricorso alla Corte Sportiva d’appello con ragionevoli chance di ottenere un ribaltamento del verdetto è un altra cosa. Rispetto al precedente caso Ragusa in Sassuolo-Pescara del 2016 qui la violazione è ancora più grave. La Roma aveva 4 posti liberi per far transitare Diawara nella lista degli under 22, poteva semplicemente inserire in uno slot libero dei 25 calciatori il nome di Diawara, ma non averlo fatto non lascia margini apprezzabili per avere una riforma della decisione in secondo grado. Quindi lo 0-3 del primo grado rimarrà anche in secondo grado di giudizio“.