Il gol annullato dal VAR allo juventino Mandzukic, che avrebbe permesso alla Juventus di portarsi in vantaggio per 3-1 e forse vincere in trasferta con l’Atalanta, ha scatenato non poche polemiche.
Senza entrare nel merito della decisione presa riportiamo cosa prevedono i “Principi fondamentali” del “Protocollo di utilizzo della VAR tecnology” pubblicato dall’IFAB (International Football Association Board), l’organo internazionale delegato ad apportare modifiche o innovazioni alle regole del calcio:
- la VAR è usata soltanto per quattro categorie di situazioni (reti, calci di rigore, espulsioni dirette, scambio di identità), e soltanto quando un chiaro errore è stato commesso dall’arbitro centrale;
- l’arbitro deve sempre prendere una decisione, e non può riservarsi di non decidere nell’attesa di una review (a meno dei rari casi in cui una scorrettezza sanzionata con il cartellino giallo potrebbe in realtà essere da espulsione, o quando non è chiaro chi debba ricevere una sanzione);
- soltanto l’arbitro può iniziare una review: tutti gli altri ufficiali di gara, inclusi i VAR, possono solo suggerire che sia iniziata una review;
- non deve esserci alcuna fretta: è più importante l’accuratezza della decisione che la velocità nel prendere la stessa;
- i calciatori non devono in alcun modo pressare o influenzare la review; nello specifico, un calciatore sarà ammonito se:
- usa il ‘review signal’, ossia il gesto, fatto con le mani, che riproduce il contorno di una televisione;
- entra nella RRA (‘referee review area’), cioè la zona da cui l’arbitro centrale rivede le azioni da sé;
- se un dirigente si rende colpevole delle infrazioni di cui al punto precedente, questi sarà allontanato;
- l’arbitro deve sempre rimanere visibile durante tutto il processo per assicurarne la trasparenza;
- se il gioco continua dopo un certo episodio, su cui poi la VAR ritorna per farlo annullare, e nel frattempo sono state prese sanzioni disciplinari contro dei calciatori, queste NON sono annullate a meno che non si trattasse di espulsioni per DOGSO o di ammonizioni per interruzione di promettente azione d’attacco;
- c’è un limite massimo di tempo entro cui una certa decisione può essere rivista, e cioè si può tornare indietro solo fino all’inizio della APP (‘attacking possession phase’), ossia sino al momento in cui, in occasione di una rete, di un episodio da rigore o da DOGSO, la squadra in attacco ha conquistato il possesso del pallone per far partire l’azione che ha portato all’episodio da rivedere.