Editoriale

Gli “schiaffi” di Castelli, agronomo della Lega, a chi ha distrutto il prato del San Paolo

Serviranno due anni per far ritornare quello di Fuorigrotta il terreno di gioco più bello d’Europa.

Sono bastate due ore di un concerto di un solo protagonista per compromettere lo spettacolo lungo nove mesi, che vedrà esibirsi i più grandi campioni italiani ed europei.

In una dichiarazione rilasciata a “Il Mattino” l’agronomo della Lega calcio di Serie A dott. Castelli è stato chiaro:

“Ci vorranno almeno due anni per rivedere il prato del San Paolo come prima. Non ho mai visto un campo ridotto così dopo un solo concerto. La U gialla dovuta per la mancanza di ossigenazione, i segni del passaggio dei mezzi pesanti probabilmente cingolati, ma i danni più gravi sono le buche fatte nel terreno per mettere i piloni di sostegno del palco. Ci sarebbe da prenderli a schiaffi soprattutto perchè tutto questo con un pò di attenzione si poteva evitare. Ovviamente non sono contrario ai concerti ma bisogna organizzarli con la consapevolezza e il rispetto del luogo in cui si opera, certamente non come hanno fatto questi disgraziati. Ora per riavere il prato del San Paolo di nuovo a 5 stelle ci vorrà l’estate del 2018 e un investimento che varia dai 20 mila ai 60 mila euro fino ai 150 mila in caso di rizollatura completa. Tra un paio di settimane ritornerò per una verifica”.

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