Nella semifinale di ritorno di Coppa Italia il Napoli affronta l’Atalanta a Bergamo.
L’Atalanta è una squadra molto organizzata con automatismi consolidati in queste quattro stagioni mezzo della gestione Gasperini, grazie anche all’incredibile duttilità dei calciatori della rosa.
Brava a non dare punti di riferimento all’avversario, l’Atalanta gioca a ritmi elevati e dispone di diverse soluzioni offensive che le permettono di arrivare facilmente alla conclusione.
Nella fase di possesso l’Atalanta predilige la costruzione della manovra dal basso con uno dei centrocampisti che arretra sulla linea difensiva per ricevere palla e liberare il raggio di azione di uno dei difensori. In alternativa la manovra si sviluppa sugli esterni con uno dei trequartisti che arretra per ricevere palla e tentare lo scambio con l’altro trequartista o con la punta cercando sempre la profondità.
Proprio il grande movimento della punta centrale permette di aprire dei varchi nelle difese avversarie per gli inserimenti vincenti dei centrocampisti e soprattutto dei trequartisti.
L’Atalanta attacca l’area di rigore avversaria con molti uomini anche perché i difensori partecipano molto alla manovra. Inoltre gli schemi di Gasperini permettono di avere sempre un uomo libero in area sulla zona opposta a quella dello sviluppo della manovra.
In fase di non possesso l’Atalanta gioca con la difesa molto alta e con marcature a uomo aggressive portando un pressing feroce sui portatori di palla avversari. Ma proprio questo potrebbe diventare il punto debole dei bergamaschi.
Se gli avversari riescono a saltare il primo pressing giocando la palla velocemente senza puntare al possesso, possono sviluppare delle ripartenze micidiali approfittando dell’inferiorità numerica della difesa sorprendendola alle spalle con l’attacco della profondità.