Antonio Giordano ha parlato ai microfoni di Radio Marte del Napoli primo in classifica, della prossima trasferta di Genova e del San Paolo.
“Primo posto? E’ una tappa intermedia, non è il caso di lasciarsi andare, ma è giusto anche godersela. Il Napoli si è mosso bene in tutti i settori, non si possono negare i risultati ottenuti nel tempo dal Napoli. Non solo in classifica, ma anche societari, basta guardare la precarietà di Milan e Inter. Poi non esiste il diritto divino alla vittoria, mi sembra di vivere in due mondi che si sovrappongono: esiste la realtà, quella di una squadra che è ancora protagonista in campionato e che lo è da anni e che quasi quasi sparisce al cospetto della realtà virtuale, quella di chi si lamenta perchè pensa di avere diritto di vincere, che protestano, che se la prendono con tutti. Come se dovessimo sempre farci del male in questa città.
Il Genoa è diverso da quello visto ieri, inoltre si rischia di giocare in una palude. Il campo non è un granchè, non è bello da vedere, ricordo le polemiche dell’anno scorso e venerdì sera non era un campo da calcio e per una squadra che palleggia come il Napoli non è il massimo. Arbitri? Ritengo la classe arbitrale italiana in fase di evidente crisi generazionale, sarà che soffro di nostalgia a causa dell’età.
Stadio? 20.000 posti vuol dire che sarà un club ristretto e riservato, ma siamo nel campo del sogno assoluto. L’ipotesi è suggestiva e fantasiosa, ma in controtendenza con la napoletanità. Vero è che si è andato poco oltre i 20.000 nelle prime partite, ma il calcio è un prodotto che ha una serie di affezionati acquirenti che va ben oltre questa soglia”.