A Radio Marte è intervenuto Antonio Giordano, giornalista.
“Difficile dare un voto al mercato del Napoli. Dal punto di vista tecnico anche 8,5 perché la permanenza di Koulibaly non ha prezzo, siamo davanti al più grande difensore al mondo che non viene sacrificato all’altare del bilancio. E poi c’è la scoperta Osimhen, c’è la consistenza di Bakayoko che il Napoli come tipologia di calciatore non ha mai avuto.
La soglia dal primo al quarto posto si è sensibilmente ristretta e si può pensare in grande.
Poi però c’è il mercato di Milik e Llorente e le valutazioni sono tante. Onestamente bisognerebbe essere anche severi nel giudicare certe scelte. Chi segue Milik dovrebbe spiegare qual è la strategia? Ha perso già due anni in infermeria e ora ne perderà un altro. Il contratto da 2,5 milioni non sembra da morto di fame. Andrà a zero l’anno prossimo ma dove? E senza aver fatto gli Europei.
Osimhen? Nessuno lo esalta, stiamo raccontando la cronaca. La differenza tra chi giudica attraverso la lente di ingrandimento di una professione è questa.
Champions League? Le chiavi le hanno in parecchi, con Smalling ci metto anche la Roma. Il margine è sottilissimo tra le prime 7. Ci sono le possibilità per crederci seriamente e pure per non mollare l’Europa League.
Callejon? Basta con l’equivoco di un giocatore che finisce di giocare nel Napoli che non può andare altrove. I giocatori finiscono i contratti e vanno dove vogliono. Callejon non poteva offrirsi di nuovo, perché avrebbe dovuto prostituirsi al Napoli? Io mi auguro che il club ringrazi Callejon, mi auguro che la gara contro la Fiorentina si possa giocare a porte aperte perché merita una standing ovation.
Pochi calciatori sono entrati dentro l’atteggiamento che ha rappresentato un modello di calcio.
Juve-Napoli? Si è sentito troppo e letto troppo, certe cose sono parse come uno scempio. Mi sono un po’ stufato di certi preconcetti sul Napoli, del fatto che sia sempre la città dei furbetti, delle macchiette e del trucco. Ci sono personaggi musicali, d’ingegno, scienziati nati a Napoli. Forse è arrivato il momento che il resto del Paese si accorga che Napoli è molto altro”.